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CANAVESE - Lettera aperta del Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, al direttore generale dell'Asl To4, Stefano Scarpetta, dopo che lo stesso sindacato, la scorsa settimana, ha abbandonato il tavolo delle trattative. «Non possiamo non evidenziare la sua totale assenza soprattutto  nell'ultimo periodo, con particolare riferimento al mancato coinvolgimento dei sindacati nei vari processi di riorganizzazione aziendale. Come abbiamo avuto modo di dire, non vogliamo essere attori passivi di scelte non condivise che ricadono e ricadranno negativamente sulle condizioni di lavoro dei dipendenti e di riflesso sulla qualità dei servizi».

«Aperture di nuovi servizi o riapertura di ciò che era stato chiuso non possono che farci immenso piacere, ma devono passare attraverso un'attenta analisi e condivisione con i vari attori che, ci permetta di evidenziare, non dovrebbero essere solo i rappresentanti politici. Notizie infatti come quella dell'ospedale di Settimo Torinese, della riapertura delle sale operatorie di Lanzo, del trasloco del centro prelievi di Cuorgnè, piuttosto che dell'apertura di posti letto Arcuri fatta iso-risorse e che sta creando serie criticità, andavano portate con largo anticipo al tavolo sindacale. Situazioni che si aggiungono ad altre criticità irrisolte da tempo e che non fanno altro che peggiorare il clima lavorativo, allontanando i professionisti dalla nostra Asl».

Il sindacato sottolinea quelle che sono diventate delle vere e proprie criticità irrisolte. «Riteniamo fondamentale affrontare in primo luogo il tema delle assunzioni, per il quale abbiamo chiesto un incontro, anche in virtù degli ultimi incontri legati all'Osservatorio Regionale. Solo presso il presidio di Chivasso, in questo primo semestre andranno via 20 infermieri tra pronto soccorso, sala operatoria, rianimazione, dialisi e medicina. La programmazione delle ferie estive non è stata ancora autorizzata in numerosi servizi dell'Asl e ai dipendenti si continua a chiedere di fare turni da 12 ore e saltare riposi. I contratti a tempo determinato di molti OSS sono in scadenza in questi mesi e senza un rinnovo in tempi brevi, sarà impossibile garantire i servizi. Si continua ad utilizzare la pronta isponibilità in maniera ordinaria, quando dovrebbe essere un istituto contrattuale volto ad affrontare situazioni di emergenza, violando in alcuni casi anche il limite dei 7 turni mensili. Alcuni servizi riaperti come il pronto soccorso di Cuorgnè sono in grave affanno, ed è noto il sacrificio che molti operatori di Ivrea stanno facendo su base volontaria per garantire ad esempio quello di Radiologia. Per non parlare delle sale operatorie, che nonostante nel 2023 abbiano registrato un incremento degli interventi chirurgici e delle ore di straordinario in reperibilità rispetto al passato, si trovano a lavorare con meno risorse umane del 2019. Abbiamo distretti dove il numero di infermieri è identico a quello di 20 anni fa, nonostante i  bisogni di salute siano completamente cambiati e la complessità dei pazienti, oltre al numero, aumentati notevolmente».

«A tutto ciò non possiamo non aggiungere le note problematiche organizzative che ricadono sulle condizioni di lavoro - aggiunge il Segretario Territoriale Nursind Torino, Giuseppe Summa - facciamo ad esempio riferimento a quelle legate alle aggressioni al personale, all'onere della formazione antincendio, alle condizioni climatiche dei servizi, alla mensa e ai buoni pasto, piuttosto che alla formazione che vede il personale costretto a spostarsi anche più di 50 chilometri. I temi che richiederebbero un confronto che non vi è stato sono molti. Saremo disponibili nuovamente qualora vorrà affrontare i problemi e le criticità evidenziate, al fine di trovare soluzioni condivise».