CHIVASSO - Con l’introduzione dell’articolo 8 bis nello Statuto comunale di Chivasso, oltre 350 minori stranieri hanno diritto al conferimento della cittadinanza italiana onoraria. La prima cerimonia pubblica del riconoscimento simbolico, voluto dalla maggioranza in Consiglio comunale per sensibilizzare sui temi dello Ius Soli e dello Ius Scholae, si terrà martedì 19 novembre, alle ore 17,30, nell’aula consiliare di Palazzo Santa Chiara. Nello specifico, sono 328 i minori nati in Italia da genitori stranieri regolarmente soggiornanti a Chivasso, e 27 coloro i quali hanno completato almeno un ciclo scolastico o un percorso di formazione professionale in istituti appartenenti al sistema educativo di istruzione e di formazione italiano.
«Quando due anni fa, avviammo l’iter per concedere la cittadinanza italiana onoraria ai nostri giovani concittadini stranieri, il tema in ballo era molto più divisivo e controverso di oggi – ha ricordato il sindaco Claudio Castello che consegnerà gli atti simbolici ai minori coinvolti assieme agli assessori alle Politiche per l’integrazione e l’accoglienza Cristina Varetto e all’Istruzione e Cultura Gianluca Vitale -. Nell’ultimo periodo invece, assistiamo ad una riconsiderazione politica che ci rende fiduciosi su un nuovo percorso legislativo e ci conforta ancora di più sulla scelta adottata dall’amministrazione comunale di Chivasso. Questa iniziativa vuole stimolare ad una lucida analisi di elementi che non riguardano solo il diritto, ma coinvolgono anche la dignità delle persone».
«Un risultato importante per questa amministrazione – lo ha definito invece l’assessore alle Politiche per l’integrazione e l’accoglienza Cristina Varetto - che con questo atto simbolico ha voluto riconoscere ai destinatari delle cittadinanze italiane onorarie l'appartenenza e l'inclusione alla comunità chivassese».
«La cittadinanza italiana – ha aggiunto l’assessore all’Istruzione e alla Cultura Gianluca Vitale - è un passo fondamentale verso l'integrazione e rappresenta un riconoscimento del contributo che gli stranieri portano alla nostra società, arricchendo il nostro tessuto sociale con le loro tradizioni, esperienze e prospettive uniche. L’istruzione, nell’ambito del principio ispiratore dello Ius Scholae ad esempio, ha poi una valenza straordinaria in quanto conferma come l’identità italiana si costruisca con la conoscenza, la relazione e la pratica dei valori».