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CANAVESE - Per diminuire le liste di attesa la Regione ha deciso che negli ospedali piemontesi vengano effettuate visite ed esami anche in orario serale e nel fine settimana. L’obiettivo è arrivare a fornire 50.000 prestazioni in più entro il prossimo mese di giugno, considerando che da gennaio ad oggi ne sono state effettuate oltre 8.000 nelle aziende sanitarie che hanno già avviato il programma. Il piano è stato presentato dal presidente Alberto Cirio e dall’assessore alla Sanità Federico Riboldi durante una conferenza stampa svoltasi nella sede dell’azienda ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino.

«La riduzione delle liste d’attesa è la priorità per la Regione ed è il principale obiettivo che abbiamo indicato ai direttori generali al momento del loro insediamento. Le aziende sanitarie - ha dichiarato il presidente Cirio - hanno prontamente recepito le indicazioni e predisposto un articolato calendario di visite ed esami. Nei prossimi mesi ci aspettiamo un forte impulso dalle aziende sanitarie per incrementare le prestazioni. Sappiamo che c’è ancora molto da fare, ma siamo sulla strada giusta per garantire le cure a tutti».

Presidente e assessore non hanno mancato di rivolgere «un particolare ringraziamento ai professionisti della sanità, che hanno dato la loro disponibilità per estendere anche negli orari serali e del fine settimana le visite e gli esami. Una possibilità che da un lato viene incontro alle necessità delle persone che lavorano durante il giorno e in settimana e dall’altra consente il pieno utilizzo degli ambulatori e delle strutture ospedaliere. Un’iniziativa già presente in alcune aziende sanitarie e che ora viene estesa a tutto il territorio piemontese. Siamo orgogliosi che anche il ministro della Salute, Orazio Schillaci, abbia apprezzato il nostro sforzo e menzionato il Piemonte come Regione impegnata attivamente su questo fronte».

Oggi a Chivasso si è tenuto un incontro tra sindacati e Asl To4 sul tema del recupero delle liste d'attesa. All'ospedale di Chivasso sabato sono partite le prime prestazioni. Il Nursind ha fatto sapere che senza certezza sui finanziamenti, sulle tempistiche e senza un piano di fabbisogno del personale che tenga conto dei reali fabbisogni, chiederà agli infermieri e al restante personale di revocare l'adesione al recupero delle liste. «Con senso di responsabilità abbiamo dato la nostra disponibilità per garantire un servizio ai cittadini ma non accetteremo che il personale effettui ulteriore lavoro senza una corretta e preventiva trasparenza. Fra l'altro il recupero delle prestazioni previste, aumenterà inevitabilmente la richiesta di attività chirurgica e al momento non ci sembra che queste prestazioni siano contemplate all'interno dello stesso piano».