CHIVASSO - Anche Vittorio Sgarbi, con un video pubblicato sui propri canali social, si è schierato al fianco di Rosanna Spatari, la titolare della Torteria di via Orti a Chivasso. Sgarbi ha deciso di sostenere la battaglia della commerciante chivassese che da settimane è diventata un simbolo di negazionisti e no mask. Il videomessaggio di Sgarbi è arrivato a poche ore dalla manifestazione che ieri, davanti alla Torteria, ha richiamato centinaia di persone in solidarietà a Rosanna Spatari.
Anche Italexit ha preso parte al presidio di solidarietà. I militanti del partito hanno esposto uno striscione provocatorio con la scritta «Stiamo festeggiando lo scudetto», accolto tra gli applausi e il divertimento dei partecipanti. Roberto Mossetto, responsabile della sezione torinese, motiva così questa scelta: «A quanto pare in Italia se protesti per difendere il diritto al lavoro vieni multato e il tuo locale finisce sotto sequestro. Nessun problema se invece stai celebrando i successi della tua squadra del cuore: lo stesso Prefetto di Torino ha detto che i tifosi vanno capiti perché queste sono situazioni complesse. Più che complessità, queste sono le incongruenze macroscopiche con cui dobbiamo convivere da troppo tempo: a questo punto possiamo sfruttarle anche noi per dimostrare che questo sistema è al capolinea».
Mossetto ha espresso la vicinanza del Senatore Paragone e di tutto il partito alla titolare: «Rosanna è una lavoratrice che difende il sacrosanto diritto al lavoro dopo essere stata illusa e poi tradita da uno Stato sempre più assente. Le sue rivendicazioni sono più che legittime, ma ormai è etichettata come la “barista negazionista” quindi ogni sua singola azione viene accolta con sdegno e disgusto dalla solita pletora di benpensanti. Quanti locali come la Torteria hanno già chiuso in questi mesi o, a breve, chiuderanno per sempre? Magari i loro titolari non hanno protestato così energicamente come Rosanna, ma si tratta comunque di decine di migliaia di persone che non hanno più un lavoro, un futuro, una dignità per sé e per la propria famiglia».