CIRIE' - «Dodici linee ferroviarie sospese, fermate per diversi motivi negli ultimi 15 anni, in Piemonte sono una emergenza. Di democrazia, di servizio, di diritti di cittadinanza. Uncem sostiene da tempo che la ferrovia è il mezzo centrale contro la crisi climatica e che tutte le linee andrebbero riaperte. Oltre che costruite di nuove, come lungo il novecento ci hanno insegnato generazioni di politici lungimiranti. Siamo come Uncem molto soddisfatti della riapertura della Torino-Ceres dopo l'ammodernamento e l'inserimento nella rete nazionale con l'arrivo di Trenitalia. Ma ora non possiamo accettare che vi sia un treno verso Ceres all'ora. Troppo poco. Non va bene. Non deve accettarlo la Città di Torino, la Sala Rossa, le Datoriali, le Associazioni di categoria. Scendano in campo. Torino Città europea deve fare di tutto per avere i treni sempre fino in valle e non solo ogni 15 minuti verso l'aeroporto». Lo affermano Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte e Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.
«Si arriva a Ceres e con navette si sale verso le tre valli. Navette che possono anche essere treni che poi con ruote arrivano su strada. È già presente. Se poi Trenitalia vuole avere il futuro in mano, faccia come TreNord in Val Camonica, portando treni a idrogeno nelle Valli di Lanzo. Torino e le Valli di Lanzo devono essere più vicine. Con tutti i treni per i pendolari, chi studia e chi lavora, nonché mezzi su ferro che arrivano nella culla dello sci moderno e nei luoghi dove è nato il turismo montano».