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CIRIE' - In merito alle recenti proteste e dichiarazioni sindacali, «Sfc Solutions» precisa quanto segue: «Le affermazioni sul deterioramento delle condizioni e la mancanza di investimenti sono infondate. Negli ultimi quattro anni sono stati effettuati investimenti per oltre 2,5 milioni di euro in nuove attrezzature. L'azienda sta inoltre diversificando il business verso mercati non automotive per garantire la sostenibilità a lungo termine. Il ritardo negli stipendi di agosto è stato causato da un problema tecnico risolto in 12 ore. Precedentemente, non si erano verificati altri ritardi».

C'è poi l'assicurazione all'impegno sullo stabilimento di Ciriè: «Mutares ha sempre supportato Sfc Solutions con aumenti di capitale e presenza manageriale. Dal 2023, l'Azienda è tornata ad una marginalità operativa positiva. L'azienda e la proprietà ribadiscono pertanto il loro impegno nel garantire la continuità dello stabilimento di Ciriè. Il management è disposto a proseguire un dialogo costruttivo, durabile per permettere un rilancio rapido della produzione».

Del caso se ne sta occupando anche la politica. «Esprimiamo solidarietà ai lavoratori della Sfc Solutions di Ciriè e chiediamo l’intervento delle istituzioni statali e regionali per fermare l’annunciata crisi della componentistica automotive nel nostro territorio», dicono Monica Canalis, vicepresidente commissione industria del Consiglio regionale e Federico Ferrara, consigliere comunale e segretario Pd di Ciriè - tutti i 316 lavoratori sono stati colpiti dalla decisione dell’azienda di ricorrere alla cassa integrazione. Questa situazione rappresenta un grave colpo non solo per i dipendenti e le loro famiglie, ma per l’intera comunità del ciriacese. La storica azienda, specializzata nella produzione di componenti per camion e auto, sta infatti attraversando un momento di grande difficoltà, in linea con la crisi che affligge tutta la filiera dell'automotive piemontese. E' una delle aziende più importanti del territorio e una sua crisi strutturale avrebbe ripercussioni devastanti sull’economia locale. Ora auspichiamo che la cassa integrazione venga erogata nei tempi previsti, senza ulteriori sofferenze per chi già vive una situazione di incertezza e precarietà, e invochiamo dalla Regione tutte le misure necessarie per sostenere il rilancio del settore automobilistico e delle sue filiere produttive, l’arrivo di nuove case produttrici, l’eventuale riconversione industriale, la formazione dei lavoratori. Insomma, ogni misura che possa arrestare il processo di drammatica deindustrializzazione che è sotto gli occhi di tutti e rischia di cancellare la vocazione caratterizzante del nostro territorio».