CUORGNE' - L'insegnante è bravo, ha costruito un bel rapporto con gli studenti ma è costretto a lasciare la scuola. Succede all'istituto 25 Aprile di Cuorgnè a causa delle regole dettate dai nuovi concorsi ministeriali. Nulla sul quale possa intervenire la dirigenza scolastica. E infatti i genitori dei ragazzi hanno preso carta e penna, raccolto le firme e scritto una lettera direttamente per il Ministro dell'istruzione, Giuseppe Valditara. Con un accorato appello a rivedere le regole perché quello che è successo a Cuorgnè è, con tutta probabilità, una problematica che riguarda gran parte delle scuole, specie le superiori.
«Egregio Signor Ministro - scrivono mamme e papà - con la presente intendiamo esprimere la nostra profonda preoccupazione e il nostro disappunto riguardo a un episodio che si è recentemente verificato al XVII Aprile-Faccio sede di Cuorgnè. Un docente, non ancora di ruolo ma già impegnato nell'insegnamento nella classe con un alto livello di preparazione e rara dedizione da anni, è stato costretto a interrompere il proprio incarico per accettare un'altra posizione in un istituto diverso, a causa dell'arrivo imminente di nuovi docenti vincitori di concorso. Questa situazione, purtroppo non isolata, rappresenta un grave danno per il percorso educativo e umano degli studenti. La continua instabilità del personale docente, aggravata dalle dinamiche di reclutamento e assegnazione degli incarichi, crea un clima di incertezza che incide negativamente sulla qualità dell'insegnamento e mina la fiducia degli studenti verso il sistema scolastico».
I genitori fanno presente che per i ragazzi la figura dell'insegnante non è soltanto una guida educativa, ma anche un riferimento umano e relazionale, che necessita di tempo e costanza per instaurarsi: «Riteniamo inaccettabile che la continuità didattica e formativa sia costantemente sacrificata a causa di meccanismi burocratici e scelte organizzative che, seppur legittime, non tengono adeguatamente conto delle esigenze primarie degli studenti e delle famiglie». A fronte della situazione i genitori hanno rivolto un appello al Ministro sollecitando una revisione delle attuali modalità di assegnazione dei docenti e un impegno concreto verso l'adozione di politiche che garantiscano stabilità e continuità nell'insegnamento. Chissà se qualcuno, da Roma, deciderà di rispondere ai genitori canavesani.