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CUORGNE’ - Nell'ambito del progetto MobiLab la Città metropolitana di Torino, con la società in house 5T, ha realizzato nei comuni di Cuorgnè, Lanzo, Castellamonte, due postazioni per il car-sharing con carpooling, totem e bike-box. L’iniziativa, incentrata sulle nuove forme di mobilità basate sulla condivisione di veicoli (car sharing) o tragitti (car pooling), e le soluzioni per il ricovero di biciclette in prossimità delle fermate del trasporto pubblico, puntava ad aumentare l'offerta di soluzioni alternative all'utilizzo dell'auto privata. All’ombra della torre di Carlevato, tuttavia, ha fatto anche molto discutere, politicamente.

Il progetto MobiLab e, in particolare, l’utilizzo fatto dagli amministratori comunali dei veicoli messi a disposizione da 5T, sono stati oggetto di un’interpellanza specifica presentata dai consiglieri di minoranza, Lidia Perotti e Davide Pieruccini nell’ultimo consiglio comunale di mercoledì 11 maggio 2023. I rappresentanti del gruppo consiliare «Cuorgnè c’è» hanno incalzato la maggioranza chiedendo se «l’utilizzo delle macchine elettriche fosse stato fatto per fini esclusivamente istituzionali e se siano state ricaricate in Municipio». Secondo l’opposizione, inoltre, l’iniziativa non è stata adeguatamente pubblicizzata e portata a conoscenza della popolazione. 

«L’informazione di MobiLab non viene auto-prodotta dall’Amministrazione comunale – ha spiegato il primo cittadino cuorgnatese – Città Metropolitana di Torino è capofila del progetto che è stato portato a compimento dalla società in house 5T. L’iniziativa è stata realizzata per step. In un momento è stato realizzato lo stallo in corso Dante, successivamente, per esempio, la rastrelliera per le bici. A seconda del tipo di intervento, 5T ci ha dato, di volta in volta, del materiale informativo, video e pubblicitario. Noi lo abbiamo condiviso e distribuito. C’è stata anche una conferenza stampa ad hoc nel Comune di Castellamonte per presentare il progetto». 

«Si parla di tre macchine diverse, consegnate da 5T nel tempo – ha aggiunto il sindaco Giovanna Cresto – La prima, quella arancione per intenderci, è stata con noi alcuni mesi, fino a maggio 2022. E’ stata oggettivamente utilizzata poco. In un viaggio “istituzionale”, sfortunatamente, è stata anche oggetto di tamponamento. Dopo una violenta grandinata, è stata ritirata da 5T e sostituita con un’altra che è rimasta in forza al nostro Comune da agosto a dicembre dello scorso anno. A febbraio di quest’anno, 5T ci ha contattato e messo a disposizione un’altra vettura elettrica. E’ rimasta con noi fino al 14 aprile. Attualmente, questa macchina di "rappresentanza" non c’è. Non sappiamo se definitivamente. Tutti questi passaggi, mi rendo conto, non sono stati formalizzati. E’ stato fatto da 5T solo un verbale di consegna. Non c’era sulle auto in uso al Comune un modulo per registrare gli spostamenti, chi l’ha utilizzata e i chilometri fatti. 5T non ce l’ha mai richiesto». 

«Formalmente il veicolo di 5T, oggetto dell'interpellanza, non faceva parte della flotta comunale – ha specificato Giovanna Cresto – Nessuno, comunque, ha utilizzato le vetture per fini privati ma solo per attività connesse all’esercizio delle funzioni di amministratore comunale. Sull’auto sono state trasportate persone diverse rispetto ai consiglieri. Per esempio, il comandante della polizia municipale, la dirigente scolastica, il segretario comunale e altri amministratori del territorio. Ma tutto sempre in “missioni” istituzionali. Personalmente, su suggerimento di 5T, io l’ho utilizzata per il tragitto casa-Comune nelle settimane successive all'incendio al garage di casa mia nel quale è andata bruciata la nostra macchina. E’ vero che l’auto elettrica è stata ricaricata in Comune con un classico cavo 220. Non abbiamo avuto su questo veicolo spese di altro tipo. Ecco perché abbiamo utilizzato per "missioni" ufficiali di più la macchina elettrica che per esempio la Panda comunale. E’ stato un risparmio e un vantaggio per il Comune, specie per le lunghe percorrenze». 

«Restiamo stupiti delle modalità con cui è stato utilizzato quel veicolo – ha concluso Davide Pieruccini – La forma, specie quando si parla di amministrazione pubblica, è importante. E’ grave che non ci siano documentazioni scritte su chi ha utilizzato, quando e perché un mezzo, che, come detto da voi stessi, di fatto è equiparabile a quelli della flotta comunale. E’ tutto poco chiaro. Ci dispiace. Andremo a fondo a questa vicenda».