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CUORGNE' - Martedì 4 febbraio 2025 si è svolta la conferenza dei servizi indetta dalla Città Metropolitana di Torino per la possibile riapertura della cava di Campore. All'incontro hanno preso parte, oltre naturalmente a Città Metropolitana, il Comune di Cuorgnè, la ditta proponente (Scavi-Ter Morletto Srl di Rivarolo Canavese), il Comune di Pont e la Regione Piemonte.

«Al momento non è ancora pervenuto il verbale dell'incontro, a cui verranno allegate le osservazioni scritte degli enti partecipanti e quelle della ditta proponente - fa sapere il sindaco di Cuorgnè, Giovanna Cresto - in questa primissima fase di valutazione, il Comune ha evidenziato alcune criticità del progetto presentato. In particolare è stato sollevato un elemento ostativo che di per sé potrebbe determinare la non procedibilità della richiesta e la conclusione del procedimento, prima ancora della valutazione del progetto vero e proprio».

La conferenza di servizi in corso non è volta ad autorizzare o meno il nuovo sito estrattivo ma a stabilire quale iter procedurale il medesimo debba seguire, ovvero se debba essere o meno assoggettato alla Valutazione di Impatto Ambientale. Questa fase dovrà concludersi entro la metà di aprile con una determina di Città Metropolitana che stabilirà se il progetto debba essere sottoposto alla fase di verifica successiva oppure, nel caso in cui si accerti la fondatezza dell'elemento ostativo sollevato dal comune di Cuorgnè, il procedimento non debba proseguire oltre. «Non appena saremo in possesso di ulteriori informazioni le condivideremo», assicura la sindaca.