CUORGNE’ - L’amministrazione comunale di Cuorgnè ha convocato un Consiglio comunale aperto per discutere sul futuro dell’ospedale e sulla mancata riapertura del pronto soccorso. L’assemblea è prevista martedì primo agosto alle ore 17 all’ex chiesa della Santissima Trinità di Cuorgnè. «Così come già per il primo consiglio comunale aperto di novembre, si invita la cittadinanza a presenziare – spiegano dall’esecutivo – e coloro che intendono prendere parola di segnalarlo secondo le modalità indicate nella convocazione, prestando attenzione a quanto indicato dal regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale».
Inoltre, l’amministrazione rende noto che alla richiesta di audizione in commissione sanità, in Regione, sui temi della chiusura del pronto soccorso e sullo studio commissionato dalla Regione, il presidente della commissione, Stecco, ha recentemente risposto richiedendo memoria scritta sulle problematiche, in attesa di una calendarizzazione dell’audizione.
«Ci appelliamo a tutti i componenti della IV Commissione, molti dei quali contattati direttamente, affinchè si trasformino in portavoce di un territorio che attraversa una situazione di difficoltà ma che non rappresenta una situazione eccezionale in Piemonte - commentano dall’amministrazione cuorgnatese - è diffusa la drammatica carenza di personale, i modelli organizzativi obsoleti e l’inesorabile avanzata del privato, oltre che il rischio di un’autonomia differenziata che può creare esclusivamente divari e diseguaglianze. Abbiamo interpellato le parti coinvolte per l’istituzione di un tavolo di welfare, salute e lavoro al quale sono stati invitati sindacati, Città metropolitana, l’Ordine dei Medici. Tale tavolo avrà, tra le priorità, il rischio dell’esternalizzazione dei servizi del nostro Presidio e la tutela della salute pubblica ma non solo: si occuperà anche delle risorse nettamente insufficienti per i servizi sociali e sanitari, la tutela del lavoro, la mancata programmazione di un sistema che dirotta i servizi sempre di più sul privato. La sanità pubblica, infatti, da preziosa risorsa della comunità, è diventata sempre più un sistema che spinge a risposte individuali, diversificate, e come tale non può e non deve essere affrontato da una singola iniziativa».
«Invitiamo quindi tutte le amministrazioni dell’intera Asl To4, le sigle sindacali, le associazioni, gli Ordini ad aderire perché si conduca un’unica battaglia e che questa si estenda a tutela di altri territori regionali».