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CUORGNE' - Un progetto da 34 milioni di euro, i cui lavori saranno appaltati entro il mese di ottobre di quest’anno; il cantiere avrà una durata di circa 18 mesi e dovrà necessariamente concludersi entro la fine del 2025, essendo finanziato con i fondi del Pnrr. Al termine dei lavori, occorreranno tra i 4 e i 6 mesi per le procedure di collaudo, prove tecniche e certificazioni prima dell’avvio del servizio commerciale, che avverrà entro il mese di giugno 2026.

Questa, in sintesi, la road-map del progetto di elettrificazione della linea ferroviaria Rivarolo-Pont, presentato martedì 9 aprile 2024 alle Amministrazioni dei Comuni interessati dalla tratta ferroviaria nella chiesa della trinità a Cuorgnè, alla presenza dell’assessore ai Trasporti della Regione, Marco Gabusi, dei responsabili di Rfi, del direttore regionale di Trenitalia, Luca Zuccalà, e dei tecnici dell’Agenzia per la mobilità piemontese, di Gtt e della Regione, oltre che del consigliere regionale Mauro Fava.

«E’ una grande soddisfazione per me assistere alla partenza del percorso di realizzazione di un’opera che avevo indicato come mio obiettivo primario di questa legislatura – afferma Fava, esponente di Forza Italia – devo ringraziare sicuramente l’assessore Gabusi e il presidente Cirio, che mi hanno sostenuto sempre, perché hanno compreso sin da subito la grande ricaduta che la nuova linea elettrificata potrà avere per il territorio, sia in termini di spostamento per ragioni lavorative o scolastiche, sia in termini turistici, visto che la stazione di Pont a quel punto diventerà la porta del Parco del Gran Paradiso. E’ occorso più tempo del previsto per arrivare alla definizione del percorso illustrato oggi, ma giunti al termine del nostro mandato possiamo sicuramente affermare di aver potenziato molto il servizio di trasporto ferroviario».

In tema di passaggi a livello, di qui all’anno prossimo con i Comuni toccati dalla linea ferroviaria si dovrà concordare un piano di soppressioni, per ridurne il più possibile il numero. Attualmente sono 30, in 16 km: troppi, perché rallenterebbero esageratamente la marcia del treno. La Regione è disponibile a fare la sua parte, com’è stato nel caso di Volpiano, per sostenere progetti di viabilità alternativa.

Nel dettaglio, l’intervento complessivamente avrà un valore di 34 milioni di euro e si articolerà su 4 assi: l’adeguamento agli standard di sicurezza e tecnologia delle stazioni; il potenziamento dell’infrastruttura; la posa del sistema di sicurezza Scmt e la risoluzione delle interferenze viarie e dei sottoservizi. Fra i lavori connessi ci saranno l’abbassamento del sedime della galleria di Cuorgnè per consentire il transito dei nuovi treni, lo spostamento del collettore idraulico a nord della stessa galleria, l’attrezzaggio del ponte sull’Orco, la realizzazione di una sotto-stazione elettrica a Salassa, il rinnovamento di binari e traversine e la realizzazione del piano di soppressioni di passaggi a livello concordato con i Comuni.