CUORGNE' - «Grazie alle forze dell'ordine che ogni giorno si adoperano per garantire la sicurezza di ogni cittadino e per insegnare, con il loro esempio, a noi bambini e anche agli adulti, a crescere rispettosi delle regole e ad amare il proprio lavoro, svolto sempre con passione, dedizione, coraggio ed entusiasmo». E’ questo il messaggio che i bambini delle scuole elementari di Cuorgnè Salto, Priacco e La Clochette, insieme all’amministrazione comunale di Cuorgnè e a tutti i cittadini esprimeranno pubblicamente martedi 16 gennaio.
Il 16 gennaio, anniversario dell'arresto del boss mafioso Matteo Messina Denaro, in Piemonte si festeggerà la «Giornata regionale della gratitudine alle forze dell’ordine per il contrasto alle Mafie». istituita dalla Regione per esprimere il sentimento di riconoscenza verso quei corpi dello Stato che si impegnano in prima linea nella difesa della legalità e nella lotta alla criminalità organizzata. La città di Cuorgnè, condividendo lo spirito e la finalità dell’iniziativa, ha partecipato al bando dedicato, presentando un proprio progetto intitolato: «Forze dell’ordine: grazie per il vostro esempio!» che ha ottenuto il finanziamento regionale.
Nel mese di dicembre gli alunni delle classi di 1°, 2°e 3° elementare di Cuorgnè, Salto, Priacco e La Clochette hanno incontrato i rappresentanti dei Carabinieri e della Polizia locale. Nei primi giorni di scuola dell’anno 2024 i bambini sono stati impegnati a realizzare disegni, poesie, cartelloni che saranno esposti nel cortile del palazzo comunale. «Alle ore 15 di martedì 16 alla presenza dei carabinieri e della polizia municipale, degli insegnanti e del dirigente dell’Istituto comprensivo di Cuorgnè, delle autorità regionali e dell'amministrazione comunale si svolgerà un momento di condivisione e di restituzione dei lavori realizzati - spiegano dal Comune - questo per esprimere pubblicamente la gratitudine nei confronti delle forze dell’ordine che ogni giorno si adoperano per il bene comune e per ricordare che il contrasto alle mafie è una lotta combattuta dallo Stato, per mezzo di tante donne e tanti uomini, verso cui la società civile ha il dovere di manifestare la propria solidarietà e riconoscenza».