IVREA - Anche le associazioni locali prendono posizione sulla scelta della location del nuovo ospedale del Canavese. «Muovi Canavese» esprime tutta la sua contrarietà nei confronti della decisione di costruire la nuova struttura nell'area Montefibre di Ivrea. Gli esponenti dell'associazione lo hanno sottolineato anche all'assemblea di giovedi sera in Manifattura a Cuorgnè, con tanto di cartelli.
«Tale decisione, contraria all’opinione indipendente dell’Istituto Ricerche Socio Economiche del Piemonte, dimostra come il trend decennale di applicare logiche aziendalistiche alla sanità (che rimane tuttavia ipocritamente controllata dalla politica) porta solo a sprechi e disservizi. Essa infatti: porterà ad un aumento dei costi di realizzazione dell’ospedale di svariati milioni di euro; renderà l’ospedale meno accessibile per i cittadini del Canavese occidentale, trovandosi in centro città e in una zona già congestionata, tra un liceo e un tribunale, con possibili risvolti drammatici in eventuali situazioni emergenziali; danneggerà i cittadini Eporediesi contribuendo a rendere Ivrea una delle città con la peggiore viabilità urbana del nostro territorio; impedirà lo sviluppo in orizzontale dell’ospedale, necessario per la sua compartimentazione, come raccomandato dalle più recenti linee guida dell’OMS, con risvolti negativi sulla sicurezza e sulla stessa utilità della struttura; renderà necessario, come anticipato dagli stessi sostenitori dell’area Montefibre, costruire un nuovo casello autostradale sull’autostrada A5. Ciò ne aumenterà i pedaggi e danneggerà ulteriormente il settore del trasporto su ruote nel nostro territorio Canavesano, mortificandone la già stagnante economia».
«Tutti i partiti sono ciechi di fronte a queste ragioni oggettive, preferendo anteporre fumosi interessi politici ed economici al benessere dei cittadini che li hanno eletti. Ci auguriamo che alle prossime elezioni siano premiati i candidati, indipendentemente dal partito di cui fanno parte, che avranno il coraggio e l’onestà intellettuale di dire le cose come stanno e cercare di far valere l’originale parere dell’IRES, cambiando la decisione del consiglio uscente e assegnando all’ospedale la posizione dell’area Ribes. Fino ad allora, è compito degli amministratori e dei cittadini del Canavese continuare a far sentire la loro voce, come stanno facendo da settimane in modo encomiabile. Un tale impeto di cittadinanza attiva non si vedeva da tempo in Canavese, e può essere l’occasione per rilanciare il nostro territorio dimenticato, affinchè torni ad essere, com’era un tempo, uno dei più importanti hub economici del Nord Italia».