CUORGNE' - Si scaldano gli animi in vista del Consiglio comunale aperto del 1 agosto a Cuorgnè sul futuro dell'ospedale (e sull'ormai improbabile riapertura del pronto soccorso). Era stato invitato anche l'assessore regionale alla sanità, Luigi Icardi. Come ipotizzato da più parti, Icardi non ci sarà. L'assessore ha motivato la sua annunciata assenza con una lettera indirizzata al sindaco Giovanna Cresto. Eccola...
«Egregio Sindaco di Cuorgnè,
la presente per informarLa che non raccoglierò il suo invito a partecipare al Consiglio comunale aperto di martedì 1 agosto, in quanto ritengo la ragione di questa convocazione destituita di ogni fondamento.
Il fatto che Lei abbia voluto convocare questa riunione esattamente il giorno dopo che il sottoscritto aveva risposto in Consiglio regionale ai quesiti sulla presunta “privatizzazione” dell’ospedale di Cuorgnè, significa che non ha voluto credere all’evidenza di quanto è contenuto nello studio della società AGM Project Consulting e che ho riferito con chiarezza in Consiglio regionale, vale a dire che nessuno ha mai prospettato la privatizzazione dell’ospedale, come appare evidente in tutte le relazioni, nero su bianco.
Voler, da parte sua, insinuare il contrario, sollecitando in Consiglio comunale un dibattito sul nulla, significa agire con il deliberato intento di strumentalizzare il tema dell’ospedale, sul quale sarebbe solitamente buona norma non alimentare polemiche di parte. Non intendo, quindi, prestarmi in alcun modo a manovre di questo genere, che ritengo di dubbio gusto, oltre che di scarso respiro politico. Quanto al merito della questione, intendo tuttavia ribadirle che gli scenari delineati dallo studio della società AGM Project Consulting, partendo da dati oggettivi, non hanno mai ipotizzato alcuna privatizzazione, ma semmai previsto ipotesi non solo di conservazione, ma anche di ampliamento delle prestazioni erogate a favore del territorio in regime di sanità pubblica.
Questo ampliamento di offerta è ipotizzato con il contributo di operatori esterni, ma, sempre ed esclusivamente sotto il controllo diretto dell’ASL TO4, quindi, ripeto, in regime di sanità pubblica. Lo studio identifica dei possibili scenari di collaborazione e non di privatizzazione, scenari, peraltro, in nessun modo vincolanti.
A testimonianza di quanto affermato, è giusto sottolineare che, indipendentemente dall’analisi, le attività dei due presìdi ospedalieri sono in continuo potenziamento e che, soprattutto l’ospedale di Cuorgné, ha volumi di attività superiori al 2020, sia in ambito ambulatoriale che di ricovero, ma anche e soprattutto per quanto riguarda l’attività chirurgica. L’impegno sui due presidi rimane pertanto invariato e finalizzato al consolidamento delle attività. Sperando di essere stato chiaro, La saluto cordialmente». Luigi Genesio Icardi (Assessore alla Sanità del Piemonte).