Galleria fotografica

CUORGNE’ - Sta facendo, inevitabilmente, molto discutere a Cuorgnè la raccolta firme per chiedere all’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giovanna Cresto, la riapertura al traffico di piazza Boetto. Ad aderire alla petizione sono stati, in poco tempo, circa una trentina abbondante di commercianti e residenti di via Arduino e del centro storico. 

Non tutti, però, sono a favore dell’eliminazione dell’isola pedonale di metà piazza realizzata nel 2014, nell’ambito di un progetto di riqualificazione della viabilità voluta dall’allora giunta Pezzetto. Proprio Silvia Leto, che in quell’amministrazione ricopriva il ruolo di assessore all’urbanistica e lavori pubblici, è intervenuta sulla diatriba: «Nostalgia del passato? No grazie! Sorrido nel leggere un articolo che ipotizza la riapertura dell’area pedonale di piazza Boetto a fronte di una raccolta firme. Un ritorno al passato può risolvere i mali che affliggono il centro storico?  Saturare di auto una piazza di piccole dimensioni, con un bellissimo teatro da poco ristrutturato, può davvero incrementare il commercio? Io ammetto di avere dei grossi dubbi! Anzi posso affermare con certezza che la soluzione non è questa».

«Se ci pensiamo bene, infatti, i borghi e i centri urbani italiani non sono stati originariamente progettati per le auto, anzi ne hanno subito l'invasione dal secondo dopoguerra sino ad oggi: con la crescita del numero e del flusso di automobili le città sono diventate più rumorose, disordinate, inquinate e invase dalle auto in sosta. Le piazze storiche sono diventate parcheggi, la bellezza del patrimonio storico-monumentale è stata parzialmente compromessa – scrive Silvia Leto in un messaggio sulla sua pagina social - Mentre tutto il resto del mondo va a dotarsi di vie pedonali e a valorizzare il loro patrimonio culturale, puntando soprattutto sulla riduzione delle auto in sosta e in circolazione, noi siamo ancora a pensare di riaprire! Le vie pedonali rispondono alla richiesta sempre più urgente di una città pulita ed ecologica, restituiscono spazio alla popolazione e rendono i quartieri più eleganti e, soprattutto, più vivibili. Guardiamo avanti!».