CUORGNE’ - Uno spazio fatto di persone e delle loro storie, destinato a diventare subito parte integrante del luogo che lo ospita. Si tratta delle Portinerie di comunità che approdano nel Canavese e per la prima volta entrano in due biblioteche e in una scuola per dare servizi di prossimità ai piccoli paesi del territorio. Questa mattina, venerdì 15 marzo 2024, è stata inaugurata a Cuorgné la prima Portineria di comunità d’Italia ad essere ospitata in una biblioteca. Presto avrà una sua “gemella” in quella di Pont Canavese. Una terza avrà, invece, sede nella scuola di formazione del CIAC in partenariato con la Fondazione Committo nel comune di Valperga. Inoltre, ci sarà un servizio di portineria itinerante che servirà 26 Comuni e cinque valli.
«Come Amministrazione comunale, ma in primis come cittadini, siamo onorati, orgogliosi e fortunati di inaugurare oggi la prima Portineria di comunità d’Italia in una biblioteca – commenta Elisa Troglia, assessore alle politiche sociali e di assistenza alla persona, politiche giovanili, promozione della salute, terza età e inclusione – Non è scontato. Abbiamo scelto questo luogo perché la biblioteca civica di Cuorgnè negli ultimi anni si è rinnovata, si è aperta. E’ diventata un luogo non solo fisico, ma uno spazio di incontro e confronto, di libri e di vita e soprattutto di persone, che partecipano alle attività e laboratori. Non potevamo scegliere, quindi, luogo migliore di una biblioteca accessibile a tutti, gratuita e centrale».
«La Portineria di comunità è un servizio di prossimità. Sono gli Enti del territorio e del terzo settore, le istituzioni che vanno verso i cittadini. Non siamo più isolati negli uffici, dietro la burocrazia. Accogliamo e ascoltiamo i cittadini, trasmettendo fiducia. E’ il risultato concreto di un lavoro di rete che va verso una crescita personale, culturale, identitaria e sociale. La cultura e il sociale vanno di pari passo. Possiamo leggere tutti i libri del mondo, studiarli, prendere lauree, ma se poi non facciamo circolare le idee, le teniamo nel nostro cassetto, non ci confrontiamo, se non andiamo oltre le nostre barriere mentali e diversità, non riusciamo veramente ad aiutare gli altri. Oggi, mandiamo un messaggio importante di cambiamento: di fronte ad una società che ci chiede di essere sempre più da remoto, distanti e individualisti, sull’oggi, sulla poca tolleranza dell’attesa, noi andiamo a fare un lavoro di progettazione e programmazione pensando anche al domani. Sono convinta che nel tempo avremo dei grandi risultati da questo progetto. Se abbiamo questa Portineria di comunità è perché dietro ci sono delle persone che ci credono e ci lavorano, fanno un lavoro magari non visibile ma fondamentale. Sanno ascoltare e per noi, come amministrazione, l’ascolto è la prima forma di rispetto. Ecco perché ringrazio tutti quelli che fanno parte di questa iniziativa e gli operatori che ci lavorano».
«Nelle nostre Portinerie i cittadini potranno fare richieste di spid, rinnovo passaporti, cambio del medico con un percorso di facilitazione digitale, consulenza e mediazione famigliare, avere informazioni dall’Inps, dall'APL (Agenzia Piemonte Lavoro). Ci sarà uno sportello migranti, servizi in forma gratuita di tipo psicologico e educativo per famiglie e di contrasto alla carenza e povertà culturale. Inoltre, come sempre saremo supportati da Lavazza, Fondazione CRT che fin dagli esordi ne ha sostenuto la crescita» spiega Antonio Damasco, direttore della Rete Italiana di cultura popolare che ha fondato la prima Portineria a Torino nel 2020. Chi andrà in biblioteca, oltre a leggere, potrà anche scoprire nuovi modi di partecipare alla vita comunitaria, grazie alle attività culturali cooprogettate che vi si svolgeranno. La Portineria nella scuola di formazione di Valperga, gestita dalla Fondazione Committo, partirà dall’ intercettare le esigenze di coloro che frequentano i corsi professionali della scuola e quelle delle loro famiglie. Il bar interno sarà gestito dagli stessi ragazzi e ragazze e offrirà servizi di prossimità, dialogo e attività culturali in collaborazione con la Biblioteca civica di Valperga.
Le tre portinerie canavesane saranno anche affiancate da tre punti di educazione digitale, anche grazie al sostegno del progetto Facilitazione digitale attuato dalla Regione Piemonte, a Rivarolo Canavese e Cuorgnè. L’opportunità è nata all’interno del progetto P.A.S.S.I. Montani, percorso di attivazione socio-sanitariaintegrata in 26 comuni del Canavese gestiti dal consorzio socio assistenziale C.I.S.S. 38, che avrà la vera regia delle Portinerie. Il progetto P.A.S.SI. Montani è una misura Pnrr. «Le Portinerie di comunità – commenta la sociologa Chiara Saraceno, presidente della Rete Italiana - nascono da processi di ascolto di chi vive il territorio e di cooperazione tra chi lì opera. L'obiettivo è costruire luoghi e sistemi di relazione multidimensionali, dove ciascuno possa portare il proprio bisogno o interesse. Nel 2020 nacque la prima a Porta Palazzo, Torino, come sperimentazione all’interno di una ex edicola, con l'offerta di servizi di prossimità per rispondere ai bisogni messi in evidenza dalla pandemia. Dopo averne create altre due in luoghi diversi della città, con bisogni e opportunità differenti, oggi presentiamo un modello per le aree interne. Grazie all’alleanza con il Consorzio Ciss38, la rete delle biblioteche, la Fondazione Committo, 26 comuni e cinque valli del canavese nascono infatti tre nuove portinerie, presidi sociali del e sul territorio. Un sistema di welfare di comunità che si sta diffondendo in Piemonte e presto sul territorio nazionale».
«La sperimentazione – dice Carla Boggio, presidente C.I.S.S. 38 - di un servizio sociale che possa incontrare i cittadini anche in luoghi informali e che possa farli sentire cittadini consapevoli e parte attiva della comunità in cui vivono è una sfida importante che, attraverso i fondi del PNRR, il CISS 38 ha inteso intraprendere. Sia con i fondi sulla Facilitazione digitale che su PASSI montani si intende promuovere e consolidare un modello di intervento concretamente in rete tra Terzo Settore, Amministrazioni comunali, ASL e Servizio sociale che possa sviluppare luoghi condivisi, in cui avere opportunità di servizi, prima spesso frammentati, e soprattutto avere opportunità di relazioni». «Da tempo - aggiunge Gabriella Ronchetti, Direttrice Sistema Bibliotecario di Ivrea e Canavese - le reti di biblioteche organizzate sulla struttura dei sistemi bibliotecari costituiscono presidi capillarmente presenti sul territorio, luoghi pubblici ad accesso libero e gratuito. In questo senso, la collaborazione fra il Sistema Bibliotecario di Ivrea e Canavese e l’esperienza della Rete delle Portinerie di Comunità, costituisce l’occasione di sperimentare nuovi modelli di sviluppo dei servizi culturali, volti a garantire l’accesso all’informazione di comunità, riconoscendo il ruolo della biblioteca come elemento centrale del tessuto sociale». «La Portineria nella scuola di formazione di Valperga, - afferma Cristina Ghiringhello, direttore generale CIAC Formazione – invece darà una prima risposta alle esigenze di coloro che frequentano i corsi presso la sede Ciac di Valperga: le ragazze e i ragazzi della scuola professionale, i loro nuclei famigliari, le persone che sono in cerca di occupazione e le persone occupate che vogliono migliorare le loro competenze. All’interno ci saranno un bar, un angolo della reciprocità e un attivatore di comunità a disposizione per servizi di prossimità, dialogo e attività culturali in collaborazione con la Biblioteca civica di Valperga. Crediamo di poter contribuire allo sviluppo del progetto in Canavese anche grazie alla forte relazione che abbiamo con le imprese sia per offrire loro servizi legati a progetti di sostenibilità sociale sia per avvicinare sempre di più la scuola, le persone in cerca di lavoro e le imprese che lo offrono».