Galleria fotografica

CUORGNE' - Gli ospedali di Cuorgnè e Lanzo non saranno esternalizzati ma non sono escluse forme di collaborazione con il privato sotto il controllo diretto dell'Asl To4. L'assessore regionale alla sanità, Luigi Icardi, tramite il collega di giunta Maurizio Marrone, ha risposto ad un'interrogazione sulla possibile privatizzazione dell'ospedale di Cuorgnè, suggerita dallo studio che la stessa Regione ha commissionato ad una ditta esterna. Studio che trovate, per quel che riguarda Cuorgnè e Lanzo, nelle immagini di questo articolo.

«Lo studio parte da dati oggettivi - ha detto in aula Marrone leggendo la comunicazione scritta di Icardi, oggi assente - e ha delineato possibili scenari evolutivi sui presidi ospedalieri dell'Asl To4, con particolare riguardo ai più periferici: Cuorgnè e Lanzo. Questi scenari, senza mai ipotizzare alcuna privatizzazione dei due presidi, hanno previsto ipotesi non solo di conservazione ma anche di ampliamento delle prestazioni erogate a favore del territorio in regime di sanità pubblica. Questo ampliamento di offerta, a causa dell'ormai cronica carenza di personale conclamata a livello italiano, è ipotizzata con il contributo di operatori esterni ma sempre ed esclusivamente sotto il controllo diretto dell'Asl To4 in regime di sanità pubblica».

Icardi ha sottolineato che gli scenari ipotizzati dallo studio «non sono in nessun modo vincolanti». E' oltretutto corretto sottolineare che, dati alla mano, «le attività dei due presidi ospedalieri sono in continuo potenziamento e che, soprattutto all'ospedale di Cuorgnè, il volume di attività è superiore al 2020, sia in ambito ambulatoriale che di ricovero. E questo vale anche per l'attività chirurgica. L'impegno sugli ospedali rimane invariato e finalizzato al consolidamento delle attività».