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CUORGNE' - Si discute in Regione della riapertura del pronto soccorso dell'ospedale di Cuorgnè, annunciata domenica direttamente dal presidente Alberto Cirio. Come previsto, molti esponenti politici puntano il dito sul calendario, visto che la data delle elezioni regionali si avvicina a grandi passi. Di questo avviso, ad esempio, Raffaele Gallo, presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale: «Dopo tre anni e a pochi mesi dalle elezioni regionali il presidente Cirio, fedele alla politica degli slogan, annuncia la riapertura pronto soccorso dell'ospedale di Cuorgnè. Peccato che non specifichi con quali modalità, personale e risorse intenda dare atto alla sua affermazione. Nei mesi scorsi si era paventata addirittura l’idea della privatizzazione del nosocomio di Cuorgnè e della soppressione definitiva del pronto soccorso e adesso, improvvisamente, Cirio scopre l’importanza del presidio e vuole rilanciarlo. E’ davvero singolare: ma tra il dire e il fare ci sono atti ufficiali e sfidiamo la Giunta Cirio a approvarli al più presto».

Dello stesso avviso il collega di partito Daniele Valle: «Cirio non si smentisce mai: il giorno prima dell’audizione in IV Commissione dei rappresentanti dei firmatari della petizione popolare, ecco che viene annunciata la riapertura h24 del pronto soccorso di Cuorgnè. È chiaro che Cirio ha indossato elmetto e tuta da combattimento elettorale. Ma se siamo giunti a questo risultato, il merito va all’impegno condotto sul territorio e agli oltre 3mila cittadini che hanno firmato la petizione. Ora, fatto l’annuncio e incassati gli applausi, bisogna scongiurare il rischio di un progressivo depotenziamento di questo importante presidio ospedaliero e l’unica strada è quella dell’assunzione del personale, adeguatamente incentivato. La Giunta e l’assessore Icardi ascoltino l’allarme dei sindacati, che sollecitano un serio piano di riorganizzazione. Sarebbe una beffa pensare di tenere aperto h24 il Ps ricorrendo ai “gettonisti”, facendo assistere i pazienti da personale non adeguatamente formato con tutto ciò che ne deriva in termini di salute».

Promette attenzione alla causa Sarah Disabato, capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle: «La Giunta Cirio ha annunciato la riapertura dall'8 gennaio del pronto soccorso di Cuorgnè, chiuso fin dal 2020 a causa dell'emergenza Covid. La notizia è positiva ma è fondamentale che alle promesse seguano i fatti.  Ai cittadini dell'Alto Canavese dev'essere garantita un'assistenza sanitaria adeguata ed efficiente, proprio ciò che negli ultimi anni è mancato. Vigileremo insieme al Comitato in difesa della Sanità pubblica affinché all'inizio del 2024 l'ospedale torni operativo 24 ore su 24. Allo stesso tempo chiediamo alla Giunta Cirio di aprire una discussione sulla riapertura del pronto soccorso di Lanzo, un presidio strategico per il territorio. Lo ribadiamo ancora una volta forte e chiaro: servizi essenziali, come il pronto soccorso, vanno rafforzati e difesi. E non possono finire nelle mani dei privati».

«All’indomani dell’annuncio della riapertura, che anche noi accogliamo con favore come frutto di una massiccia mobilitazione popolare, sottolineiamo la necessità di mettersi subito all’opera per garantire la necessaria dotazione di personale - aggiungono, ancora dal Pd, Alberto Avetta e Monica Canalis - la soluzione non sono i gettonisti, molto costosi, poco continuativi e scarsamente integrati con il resto dell’equipe ospedaliera. Serve personale stabile, da attrarre con i dovuti incentivi. Anche i trasporti devono essere potenziati per assicurare i trasferimenti verso i reparti di altri ospedali ed assenti a Cuorgnè: la terapia semiintensiva, l’ortopedia, la pediatria, la cardiologia. 
Bene riaprire il pronto soccorso, ma bisogna chiarirne le modalità, per assicurare anche al Canavese occidentale e, in particolare, alle sue aree montane periferiche un servizio sanitario d’urgenza il più possibile capillare ed efficiente».