CUORGNE' - Fumata finalmente bianca per il bando di gara relativo all'assegnazione della villa che fu del boss Giovanni Iaria a Cuorgnè. L'immobile di via Salgari, confiscato alla 'ndrangheta, ha un gestore. Si tratta dell’associazione Mastropietro Onlus. Al quinto tentativo, l’amministrazione comunale cuorgnatese ha fatto centro. Ora, andrà verificata l'esistenza di tutti i requisiti chiesti per rendere definitivo il passaggio al nuovo gestore.
Erano tre i soggetti in gara per l'immobile. Oltre alla Mastropietro Onlus, hanno hanno risposto alla manifestazione d'interesse la società cooperativa Pollicino e l’Unadv. «Siamo molto contenti di questo risultato e di questa assegnazione che, per ora provvisoria in attesa della verifica dei requisiti, possa trasformarsi a breve in definitiva e dare vita a questo bellissimo progetto, necessario per il nostro territorio – commenta il sindaco di Cuorgnè, Giovanna Cresto - Come Amministrazione siamo soddisfatti perché, nonostante le numerose difficoltà, abbiamo perseverato nella direzione di restituire alla comunità un bene confiscato, simbolo della lotta alla criminalità».
Nelle volontà di palazzo civico la restituzione alla collettività del bene confiscato alla criminalità organizzata prevede la realizzazione di un progetto sociale per il «Dopo di Noi», indirizzato a persone con disabilità medio-lieve o disturbi psichiatrici. «Questa Amministrazione ha sicuramente la capacità di “perseverare” negli obiettivi. A partire dal sindaco Giovanna Cresto che, da sempre, sostiene la necessità e il valore di questo progetto, a beneficio di tutto il territorio. Senza tanti clamori, siamo abituate a lavorare quotidianamente con azioni concrete, come queste - aggiunge Elisa Troglia, assessore alle politiche sociali e di assistenza alla persona, politiche giovanili, promozione della salute, terza età, inclusione - Attendiamo che sia definitiva, ma intanto è una bellissima notizia perché tre manifestazioni di interesse sono la dimostrazione che ci sono realtà sensibili e coraggiose, che si mettono in gioco e lo fanno per un bene comune. Ringraziamo quindi tutti gli enti del terzo settore che hanno partecipato per essersi messi in gioco e per aver dimostrato sensibilità e attenzione verso la tematica del riutilizzo sociale dei beni confiscati e del “Dopo di Noi”. Dal confronto con loro ed altre associazioni, in questi mesi, abbiamo potuto raccogliere spunti di riflessione e idee per proseguire la battaglia contro la criminalità organizzata e per la legalità. Il progetto del Dopo di Noi, lo abbiamo spesso ribadito, permane un obiettivo centrale per questa Amministrazione che si adopera instancabilmente per mettere le persone al centro di ogni progetto presente e futuro. Infine, ringraziamo la disponibilità e il supporto dell’Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, della dottoressa Stallone. gli uffici regionali competenti e l’ufficio delle politiche sociali del comune di Cuorgnè, in particolare Carlo Araldi».