Galleria fotografica

CUORGNE' - Il quarto tentativo potrebbe essere quello buono. Almeno così si augurano in Comune a Cuorgnè. L'altro giorno è scaduto il (quarto) bando per dare in gestione la villa confiscata alla 'ndrangheta, un tempo di proprietà di Giovanni Iaria. E' arrivata un'offerta (contro le zero dei tre tentativi precedenti) ed è già un passo avanti notevole. Purtroppo per sapere se si tratta di un'offerta valida serviranno ancora un paio di settimane.

In data 29 marzo 2024 alle 11.30 la commissione di gara per l’affidamento in concessione a titolo gratuito dei beni confiscati alla criminalità organizzata ed acquisiti al patrimonio comunale in via Salgari, ha proceduto all’apertura della busta dell’unica offerta presentata, constatando la necessità di procedere con il soccorso istruttorio. Al soggetto partecipante, del quale al momento non possono essere rese pubbliche le generalità, sarà assegnato un termine di 10 giorni per la presentazione delle integrazioni richieste. Solo in esito alle necessarie integrazioni saremo in grado di ritenere o meno accoglibile l'offerta presentata.

«Come espresso anche all’assessore regionale Maurizio Marrone, riscontriamo interesse ma notevoli difficoltà nel sostenere economicamente un progetto sociale su un bene che necessita di numerosi interventi manutentivi per adeguarlo a qualsiasi riutilizzo a fini sociali - dice in merito l'assessore alle politiche sociali del Comune, Elisa Troglia - lo dimostra l’unica offerta pervenuta, a fronte invece di contatti e sopralluoghi ben più numerosi con enti del terzo settore. Ovviamente auspichiamo che, successivamente alle integrazioni, l’offerta sia ammissibile, ringraziando fin da ora di aver avanzato concretamente questa manifestazione d’interesse che rappresenta un segnale positivo e di attenzione al bene confiscato».

Nelle volontà di palazzo civico la restituzione alla collettività del bene confiscato alla criminalità organizzata prevede la realizzazione di un progetto sociale per il «Dopo di Noi», indirizzato a persone con disabilità medio-lieve o disturbi psichiatrici. Un progetto nobile che, fin qui, si è scontrato con una serie di problematiche tecniche. Per rimettere in sesto la villa, infatti, sanare le opere abusive e mettere a norma i locali per la delicata «mission» proposta dal Comune, servono investimenti importanti. L’immobile viene concesso a titolo gratuito per 30 anni ma, ovviamente, tocca al gestore accollarsi i lavori per renderlo funzionale al nuovo utilizzo.