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FELETTO - A Feletto, in occasione della Giornata della Memoria, le donne hanno raccolto l'invito delle «Donne in cammino per la pace» seguendo idealmente i passi delle «Donne del sole» della Palestina e delle «Donne che osano la pace» di Israele, con un'iniziativa di fronte al municipio.

«Abbiamo voluto esprimere il nostro desiderio di rispetto di ogni persona, per mettere distanza dall'ideologia della guerra e avvicinare pensieri e gesti di pace. Tante volte abbiamo sentito dire che l'Olocausto si è perpetrato nel silenzio di molti. I nostri corpi oggi si sono fatti attenti al grido di chi è vittima dei conflitti armati che speravamo di non vedere più dopo la seconda guerra mondiale. La realtà dei giorni nostri descrive purtroppo un mondo decisamente diverso dove al momento sono circa 59 le guerre aperte». Sulla facciata del municipio, su iniziativa dell'amministrazione comunale, è stato affisso uno striscione per la Giornata della Memoria e all'ingresso le donne hanno posato per un flash mob con un appello chiaro: «Cessate il fuoco».

Sono molte le popolazioni del mondo per cui il conflitto è la tragica normalità. Sei sono i conflitti definiti principali, ovvero quelli in si contano ogni anno più di 10mila vittime: il conflitto in Afghanistan, la guerra civile in Myanmar, la crisi dello Yemen, la guerra russo-ucraina, il conflitto israelo-palestinese e quello del Tigray in Etiopia. A questi si aggiungono numerose guerre minori, altrettanto drammatiche di cui, per mancanza di dati, non si riesce a comprenderne l’entità e la quantità di vittime. «Facciamo nostre le parole di Etty Hillesum morta giovanissima ad Auschwitz: A ogni nuovo crimine o orrore dovremmo opporre un nuovo pezzetto di amore e di bontà che avremo conquistato in noi stessi».