CANAVESE - Non c'è nessuna linea ferroviaria del Canavese tra le peggiori d'Italia nel nuovo rapporto «Pendolaria 2023» stilato da Legambiente. E' già un passo avanti visto che negli anni scorsi, a turno, era toccato alla Pont-Rivarolo-Chieri e alla Ivrea-Aosta finire nel poco invidiabile albo d'oro delle ferrovie più scarse del nostro Paese. Il rapporto sottolinea comunque che, in Italia, nonostante dei timidi miglioramenti, la transizione ecologica dei trasporti è ancora troppo lenta. A pesare soprattutto sul trasporto su ferro sono i continui ritardi infrastrutturali, i treni poco frequenti, le linee a binario unico, la lentezza nella riattivazione delle linee ferroviarie interrotte, chiuse e dismesse, e poi le risorse economiche inadeguate.
Un quadro quello di Pendolaria 2023 abbastanza preoccupante su cui, per superare ritardi e problemi, è necessario accelerare il passo avviando una vera cura del ferro. Per questo per Legambiente è fondamentale che il tema dei pendolari e del trasporto su ferro diventi davvero una priorità per il governo Meloni, prevedendo maggiori risorse economiche pari a 500 milioni l’anno per rafforzare il servizio ferroviario regionale (per acquisto e revamping dei treni) e 1,5 miliardi l’anno per realizzare linee metropolitane, tranvie, linee suburbane. Si tratta complessivamente di 2 miliardi di euro all’anno fino al 2030, recuperabili dal bilancio dello Stato specialmente all’interno del vasto elenco di sussidi alle fonti fossili.
Uno degli aspetti più positivi degli ultimi anni riguarda gli interventi di elettrificazione della rete e di installazione di sistemi di controllo della sicurezza. E qui viene citao il caso della tratta Ivrea-Aosta, 66 chilometri, prossima all'elettrificazione. «Il valore complessivo ammonta a circa 80 milioni di euro, finanziati anche con fondi del Pnrr, e l’attivazione è prevista entro il 2026. A conclusione dei lavori, circoleranno quindi treni elettrici, in alternativa o in sostituzione agli attuali treni diesel e bimodali, con una migliore capienza e regolarità, contribuendo anche all’obiettivo di decarbonizzazione del settore», segnala Legambiente. Un'altra elettrificazione confermata è quella della Rivarolo-Pont Canavese.
«Non possiamo trascurare il capitolo delle linee sospese – dichiara Giorgio Prino, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta – In Piemonte centinaia di km di ferrovia restano inutilizzati. Si tratta della regione che “vanta” il maggior numero di linee sospese d’Italia, una quindicina, ormai inattive da circa dieci anni. Inoltre, anche sulle linee regionali ancora attive, dopo la riduzione delle corse durante la pandemia, il servizio non è più tornato ai livelli precedenti. È necessario un vistoso cambio di marcia se si vogliono rispettare gli obiettivi Europei, servono coraggio politico e coerenza. Ad oggi costringiamo i pendolari regionale a utilizzare trasporti su gomma, pericolosi ed inquinanti».