FORNO CANAVESE - Riceviamo e pubblichiamo la lettera che ci ha inviato un lettore residente a Forno Canavese sulla situazione legata alla presenza dei migranti ospiti all’ex casa di riposo, un tempo Rsa «Alice».
«Vi scrivo in merito alla situazione che, purtroppo, c'è a Forno Canavese all'ex casa di riposo che da circa un anno ospita dei migranti. La situazione non è cambiata in meglio, anzi forse è peggiorata. Per mia disgrazia abito proprio di fronte, con il balcone che si affaccia sull’ex Rsa Alice. Non si sa mai a che ora vanno a dormire, urlano e disturbano a tutte le ore, perché purtroppo non hanno un'educazione. Non hanno rispetto e non hanno mai avuto un insegnamento da parte del personale della cooperativa che si occupa di loro. Non riesco a riposare, né alla mattina, né al pomeriggio e tantomeno la notte perché purtroppo urlano in continuazione dai balconi sotto nel cortile. Senza parlare della musica, sempre ad alto volume. Qui non si riesce più a riposare o comunque ad avere una giornata in totale relax. Ci manca il “silenzio” di una volta».
«Più volte ho dovuto chiedere l'intervento dei carabinieri per cercare di capire perché fanno tutto sto rumore, ma è servito a ben poco – continua l’autore della segnalazione, che si appella alle sitituzioni - il giorno dopo o quello dopo ancora ricominciano di nuovo. Per non parlare poi del degrado. Quando c’era il parroco, pulivano regolarmente. Ora non più. Mi spiace per i migranti. In un certo senso non hanno colpe, ma ci stanno portando all’esasperazione con questa gestione. Purtroppo sono stati spesi tanti soldi dai cittadini per aprire questa casa di riposo per un futuro migliore per gli anziani e invece ci ritroviamo con questa situazione. Forno è un piccolo paese, un centro abitato dove ci dovrebbe essere da parte di tutti un minimo di educazione civica. Non basta accogliere queste persone e poi solo buttarle dentro uno stabile e chi se ne frega. Non sono animali. Sono uomini e donne. Ci vorrebbe più attenzione. Spero davvero si possa fare qualcosa per risolvere questa problematica». Lettera firmata.