IVREA - Non sarà cancellata la linea 002 su gomma Ivrea-Milano (Lampugnano). La buona notizia ha comunque scatenato il dibattito politico in Regione tra maggioranza e opposizione. Il consigliere regionale del Pd, Alberto Avetta, ha spiegato: «Accogliamo con favore la decisione della Regione Piemonte di sospendere temporaneamente la soppressione della linea 002 su gomma Ivrea – Milano (Lampugnano). Un servizio importante per molti lavoratori che da Ivrea e Albiano raggiungono Milano, e per i quali sarebbe davvero penalizzante dover ricorrere ad altri mezzi. Vero che i numeri effettivi degli utenti non sono stati alti negli ultimi mesi ma altrettanto vero è che il servizio non è stato in alcun modo pubblicizzato».
«Rappresenta un passo in avanti il servizio alternativo che sarà attivato il 5 maggio, anche se il cambio bus a Carisio non può certo considerarsi un miglioramento del servizio ma una toppa - ha aggiunto Alberto Avetta - Tanto è vero che con gli orari attuali si rischia di raggiungere Lampugnano quasi 20 minuti dopo, costringendo di fatto all’utilizzo del mezzo privato. Con il rischio che rendendo il tutto più complicato, si rivelasse un modo per stancare gli utenti della linea Ivrea-Milano che credono ancora nel Tpl. Pur apprezzando l’intervento della Regione, costatiamo la difficoltà a garantire ai piemontesi un trasporto pubblico locale che sia dignitoso ed efficace, costringendo i pendolari a mobilitarsi per ottenere considerazione e rispetto».
E' stato l’assessore regionale ai trasporti, Marco Gabusi, ad annunciare il salvataggio della linea: «L’alternativa è il cambio a Carisio con partenza alle 6.45 e arrivo previsto a Lampugnano alle 8.40, con orario di ritorno alle 18.30 e, con il cambio a Carisio, arrivo alla stazione di Ivrea alle 20.18. Dobbiamo ringraziare le aziende dei trasporti che manterranno validi gli abbonamenti, senza costi maggiori per gli utenti. Crediamo di aver trovato una soluzione ottimale per le persone che sfruttano il servizio: l’efficacia effettiva sarà, però, valutata nei prossimi mesi».