IVREA - Una panoramica tra luci e ombre. È quella che emerge scorrendo il nono dossier delle criticità strutturali e logistiche delle tredici carceri per adulti in Piemonte e dell’Istituto penale minorile di Torino, presentato questa mattina a Palazzo Lascaris. Ecco quanto riportato nel dossier per il carcere di Ivrea.
Capienza regolamentare dichiarata sul sito Ministero: 195.
Di cui 6 non disponibili al 16.12.2024.
Presenza al 16.12.24: 262
Caratteristiche e storia: l'istituto, costruito negli anni '80, presenta problematiche di vario genere. Quelle strutturali sono tipiche degli istituti costruiti in quegli anni: le camere di pernottamento non garantiscono i 3 metri quadri calpestabili a persona, non sono dotate di acqua calda né di doccia.
Criticità strutturali. Gli infissi delle camere di pernottamento in ferro e plexiglass, sono del tutto obsoleti e inadeguati, sia per il benessere dei detenuti sia per il necessario e significativo risparmio energetico che ne deriverebbe; gli infissi in ferro sono in gran parte intaccati dalla ruggine in tutto il carcere. Le finestre delle camere di pernottamento sono coperte da grate a maglie troppo fitte che creano un ambiente non vivibile. Sono da rifare le aree di passeggio sia per la sezione collaboratori sia per sezione dell’isolamento.
Sono da riconsiderare e occorrono nuove soluzioni per:
- separare l’area di osservazione da quella dell’isolamento;
- separare per quanto possibile l’infermeria dall’area di isolamento;
- creare, come prescritto, una sezione dedicata ai detenuti lavoranti in regime di art. 21: diversamente dall’attuale, occorre garantire la possibilità di accesso separato dalle sezioni comuni;
- creare uno spazio accessibile per la biblioteca.
Appare condivisibile la richiesta, avanzata dagli stessi detenuti, di una zona per le attività sportive indoor come il rifacimento del campo di calcio e di quello da tennis. Continua ad attendere la conclusione dei lavori per la videosorveglianza. Sono state sostituite le finestre nell’ala adibita a colloqui e socialità: i locali inoltre sono stati recentemente restaurati e tinteggiati, permane però la mancanza di spazi per i colloqui nella sezione del primo piano, i locali esistenti sono tuttora destinati all’attività generale di gestione dei beni del sopravvitto: come già sottolineato nei precedenti Dossier lo spostamento in altri locali di questo servizio permetterebbe di recuperare preziosi spazi trattamentali a diretto contatto con la sezione detentiva.
Nell’ultimo anno sono stati compiuti interventi di tinteggiatura in molti spazi detentivi. Nonostante l’impegno dei volontari e della Città resta problematica l’ospitalità all’esterno e la possibilità di avere a disposizione alcuni alloggi temporanei per i detenuti “permessanti” e i loro famigliari.
Il garante Raffaele Orso Giacone ha poi aggiunto: «Sono molte le cose che abbiamo segnalato e che restano da fare nel carcere di Ivrea, specie per quel che riguarda la manutenzione straordinaria. Tuttavia, dopo un periodo particolarmente delicato, oggi la situazione è abbastanza vivibile, soprattutto per l'impegno del personale. Il carcere di Ivrea sembra un carcere di punizione perché è un istituto senza lavoro. Per di più, il prossimo anno, saranno tagliate del 50% le mercedi, cioè le retribuzioni del lavoro carcerario, che in molti casi sono l'unica fonte di sostentamento dei detenuti. Questo rischia di mettere a repentaglio l'economia interna della casa circondariale e porterà probabilmente a dei problemi di ordine pubblico».