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IVREA - «I problemi delle carceri Piemontesi possono essere compresi appieno solo visitandole e osservando da vicino le condizioni dei detenuti e del personale». Ieri, insieme alla deputata di Azione Daniela Ruffino, al consigliere comunale di Ivrea Massimiliano De Stefano e al vicesindaco di Ozegna Federico Pozzo, il consigliere regionale della Lista Cirio, Sergio Bartoli, ha visitato il carcere di Ivrea, riscontrando gravi carenze sia strutturali che di organico. 

«Oltre al sovraffollamento, con 270 detenuti a fronte dei 195 posti regolamentari, abbiamo rilevato una cronica carenza di educatori: sono previsti quattro in pianta organica, ma solo tre sono attualmente in servizio. Questo numero risulta insufficiente per seguire adeguatamente i detenuti, in particolare quelli che necessitano di percorsi di rieducazione intensivi. La situazione è ulteriormente aggravata dai tempi lunghi necessari per la gestione delle pratiche burocratiche, che sottraggono spazio agli incontri educativi. Un’altra criticità riguarda il personale medico e sanitario. La gestione è affidata in gran parte a una cooperativa, con medici che, essendo giovani, necessitano di ulteriore formazione per lavorare in un contesto così complesso. Gli infermieri sono pochi e garantiscono assistenza solo fino alle 22, con un unico infermiere presente durante la notte».

Durante il sopralluogo, inoltre, è stata constatata la presenza, all’interno della struttura, di una tipografia attualmente inutilizzata, ma dotata di attrezzature funzionanti. La sua riattivazione potrebbe rappresentare un’opportunità concreta per offrire un servizio utile e funzionale, soprattutto a beneficio delle amministrazioni pubbliche, che potrebbero avvalersi di questa risorsa per le proprie necessità. Allo stesso tempo, questa iniziativa consentirebbe di coinvolgere i detenuti in un’attività lavorativa concreta, rendendoli partecipi e utili alla società. «Troviamo inoltre inaccettabili le difficoltà del personale penitenziario, costretto a coprire un numero eccessivo di straordinari – che spesso non vengono retribuiti – superando il doppio delle 36 ore settimanali previste dal contratto. Sarebbe fondamentale garantire la presenza stabile di un dirigente della polizia penitenziaria per coordinare in modo efficace il lavoro del personale».

«Sarà nostro impegno proseguire con la visita delle carceri del Piemonte, raccogliendo testimonianze dai direttori e dal personale penitenziario per evidenziare non solo le difficoltà ricorrenti, ma anche le opportunità di miglioramento. Il nostro obiettivo – conclude il consigliere regionale Bartoli – è promuovere interventi che favoriscano un adeguato percorso di reinserimento sociale per i detenuti e permettano ai dipendenti di lavorare con maggiore sicurezza e serenità all’interno degli istituti».

«Il sovraffollamento nelle carceri e la mancanza di risorse non sono solo questioni tecniche, ma rappresentano un vero problema per un Paese che aspira a definirsi civile - aggiunge il consigliere comunale di Ivrea, Massimiliano De Stefano - è fondamentale riconoscere che le strutture penitenziarie non devono essere considerate discariche sociali, bensì, devono caratterizzarsi sempre più, quali centri di rieducazione e riscatto. In questo contesto, è necessario che il Piemonte si impegni maggiormente, attuando un piano straordinario che garantisca dignità e sicurezza non solo ai detenuti, ma anche a coloro che operano quotidianamente in condizioni difficili. La sensibilità di Azione riguardo alle problematiche carcerarie italiane è encomiabile. Un ringraziamento speciale va alla direttrice, ai volontari, al personale sanitario, all'intera polizia penitenziaria dell'istituto di Ivrea, che ogni giorno svolgono il loro compito con grande impegno e professionalità, contribuendo a creare un ambiente migliore per i detenuti e i dipendenti».