IVREA - Fumata nera (nerissima) per i lavoratori della commessa Aria di Comdata. Domenica sera scade il contratto e i 69 operatori del call center rischiano seriamente di rimanere a casa. Venticinque quelli che lavorano nella sede di Ivrea. L'altro giorni si è tenuto l'incontro tra il Comune di Ivrea, Comdata Spa, Digid Spa quale capogruppo del raggruppamenti d'imprese aggiudicatario della commessa Aria e le organizzazioni sindacali territoriali.
«Digid si è presentata al tavolo stravolgendo tutti i propositi e gli intendimenti dati al primo incontro - spiegano con una nota unitaria le segreterie di Torino e del Piemonte di Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil - in particolare l’azienda Digid ha dichiarato che esisterebbero vincoli contrattuali inderogabili di lavoro in sede da parte del committente Aria – Regione Lombardia, arrivando a dichiarare che "il committente potrebbe recedere dal contratto se venisse fatto ricorso allo smartworking". Come nulla fosse è stato quindi comunicato che sarebbe ben contenta di assumere tutti i lavoratori, a patto che da Ivrea si rechino a lavorare ogni giorno a Vimercate in Lombardia. Possibile che Digid non conoscesse ciò che prevede il capitolato di gara? Possibile dichiarare con tale leggerezza e superficialità che la soluzione sia percorrere più di 200 chilometri al giorno per andare a lavorare?».
«Qualora fosse vero - aggiungono i sindacati - riteniamo grave che un committente pubblico, consapevole di dove è stato svolto il lavoro fino ad ora, vincoli, pena la rescissione del contratto di appalto, alla presenza in sede. La commessa Aria è sempre stata svolta in modalità agile e con ottimi risultati da parte degli operatori. Ravvediamo, pertanto, in questo irrigidimento da parte della RTI un pretesto e una scusa per aggirare la clausola sociale e avere mano libera ad assumere lavoratori con condizioni diverse e senza esperienza, abbassando così le competenze e la qualità di un servizio pubblico». Il Comune di Ivrea si è impegnato a farsi promotore di un'interlocuzione con la Regione Lombardia per approfondire quanto emerso al tavolo di discussione. Solo che il tempo è quasi scaduto...