IVREA - Sciopero prolungato in Comdata per i lavoratori della commessa Aria che rischiano il posto di lavoro. Lo hanno deciso Cgil, Cisl e Uil che, con una nota unitaria, tornano a lanciare l'allarme sulla delicata situazione dei lavoratori call center. «I cambi d'appalto nei call center continuano a rappresentare un forte rischio per i livelli occupazionali e per le condizioni di lavoro dei tantissimi lavoratori che operano nelle società di Customer in outsourcing. Stiamo assistendo ad una diffusa elusione della clausola sociale e il territorio eporediese continua a pagare il prezzo della deriva e della deregolamentazione delle gare d’appalto».
Quella di Aria non è nemmeno la prima commessa alle prese con questi problemi: «Ricordiamo la vicenda Inps che, nell’assegnare il proprio call center ad un’azienda controllata al 100% dall’Istituto ha proposto ai circa cento lavoratori di Comdata Ivrea, ex fornitore del servizio, un’assunzione a condizioni salariali e di diritti pesantemente inferiori a quelle che avevano. Inps, azienda pubblica ha quindi, di fatto, negato il diritto alla clausola sociale e ad un passaggio a parità di condizioni peggiorando le condizioni delle lavoratrici e lavoratori che da anni gestiscono un Numero Verde così importante anche per la collettività, per i cittadini». Nel caso di Aria la gara d'appalto fa riferimento alla Regione Lombardia, un altro ente pubblico. «Le aziende aggiudicatarie, Digid Spa in primis, dopo una serie di false garanzie presentate ad un primo tavolo di contrattazione sindacale, non si sono più presentate ad alcun incontro negando il diritto alla clausola sociale per i lavoratori della commessa. Tutto ciò nel silenzio assoluto del committente pubblico Regione Lombardia che, proprio in quanto soggetto pubblico, dovrebbe responsabilmente farsi garante delle condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori che operano all’interno dei suoi appalti».
La commessa scadrà il 20 novembre e a seguito del rischio di esuberi derivante dalla mancata applicazione della clausola sociale, i lavoratori stanno vivendo un fortissimo stato di preoccupazione. Queste sono le ragioni per le quali le lavoratrici ed i lavoratori coinvolti sono in sciopero da lunedi 6 novembre 2023. Complessivamente ad oggi sono circa 100 le lavoratrici ed i lavoratori coinvolti dalle mancate applicazioni della clausola sociale che hanno visto il loro lavoro uscire dalla porta principale della sede eporediese di Comdata. «Questa situazione non è più tollerabile - aggiungono le segreterie di Slc-Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil - come Organizzazioni sindacali ci attiveremo con tutti gli strumenti necessari per la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti anche attraverso ulteriori iniziative ma non è più procrastinabile un intervento delle Istituzioni atto a regolamentare le gare d’appalto nei call center e a chiamare i committenti, in particolare quelli pubblici, a responsabilità sociale e tutela delle condizioni di lavoro».