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IVREA - Una lettera significativa, che parla di buona sanità territoriale. Parole di ringraziamento rivolte a medici e infermieri dell'ospedale di Ivrea e che raccontano storie di uomini e donne, protagonisti di vicende, come in questo caso, fortunatamente a lieto fine. Riceviamo e volentieri pubblichiamo la riflessione di un nostro lettore, Alberto Torresin.

«Nei primi giorni del 2025 sono stato ricoverato al DEA di Ivrea e volevo inviare alcuni positivi commenti visto che troppo spesso vi è la pessima abitudine giornalistica di porre un’evidenza solo alle criticità della sanità italiana (che esistono in ogni modo). D’altro canto la sanità pubblica universale è quella che ci porta ad essere il paese con una delle più rilevanti spettanze di vita!! Un grazie quindi allo staff medico, infermieristico e oss del DEA in quanto nelle circa 20 ore di permanenza hanno dimostrato una grande professionalità e attenzione al malato; non solo nei miei confronti ma anche con i 3 pazienti presenti nella sala dove ho trascorso la notte che hanno situazioni cliniche ben più gravi delle mie.

Conosco bene le dinamiche del DEA avendo lavorato per più di 30 anni a Niguarda ed aver riorganizzato le tecnologia del DEA; proprio in base a ciò devo dire che mi ha particolarmente e positivamente colpito la professionalità e l’attenzione alla cura del dottor Ottino Marco che mi ha dimesso con grande attenzione clinica e dando precise indicazioni per la post dimissione. Non posso però non porre in evidenza un problema a voi certamente noto: la sala di attesa dei parenti non va bene e spero che a breve venga data una decorosa accoglienza anche ai familiari e amici che accompagnano i pazienti nella struttura. Grazie ancora e buon lavoro!».