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IVREA - Locali fatiscenti per medici e infermieri del 118 a Ivrea. Il sindacato scrive allo Spresal dell'Asl To4 dal momento che l'attuale situazione «è ben distante dagli standard minimi di sicurezza». Il Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, torna a farsi sentire sulla postazione del 118 a Ivrea, da settembre dello scorso anno in via Torino 603, in locali affittati dalla Croce Blu (assegnataria del servizio) da un privato. «Da inizio dicembre dello stesso anno il personale di emergenza si è trovato al freddo - sottolinea il segretario territoriale Nursind Torino, Giuseppe Summa - la collocazione di un impianto di condizionamento ha attenuato di poco i disagi, dal momento che l’attivazione in remoto non è continua. L’estate non è andata meglio per le condizioni climatiche opposte; nonostante la richiesta di interventi da parte del sindacato, ad oggi la situazione è rimasta pressoché immutata. L'avvicendarsi della stagione invernale riproporrà la medesima situazione».

Lo scorso anno oltre alla Città della Salute titolare del personale sanitario, era stata interpellata anche Azienda zero, la super Asl con gestisce funzioni di coordinamento sulle politiche sanitarie alla quale è stata affidata la gestione dell’emergenza territoriale. «Questa sovrapposizione di competenze ha solo creato immobilismo e rimpalli di responsabilità - dice Summa - al netto delle questioni organizzative francamente irrilevanti, non si può quindi affermare che il problema non sia noto. Le ragioni dello spostamento di sede rispetto alla collocazione precedente nei locali ospedalieri sono state principalmente la mancanza di aree adeguate e senza la possibilità che l’Asl To4 aumentasse gli spazi a disposizione». 

Il tema della sicurezza dei lavoratori nell’ambito del sistema di emergenza territoriale è particolarmente complesso. Ogni anno viene bandita una gara per l’affidamento in convenzione del servizio di emergenza 118 suddivisa per distretti. Come da capitolato, i mezzi hanno come sede di stazionamento quella dell’associazione affidataria, in questo caso la Croce blu. «È oggettivamente difficile esercitare i controlli di sicurezza sulle postazioni del 118, in primo luogo perché l’azienda titolare del servizio di emergenza pubblico si interfaccia con molteplici interlocutori, cioè le varie Associazioni di Volontariato, inoltre queste ultime spesso preferiscono risolvere economicamente le sanzioni comminate piuttosto che adeguare strutturalmente le sedi di lavoro. Queste condizioni organizzative non sono però un’attenuante; Ivrea rappresenta un esempio emblematico ma non isolato, i problemi non riguardano solo le postazioni di soccorso».

Inoltre è notizia di questi giorni della disattivazione delle luci nei bagni, sulle scale e dei frigoriferi contenenti acqua e alimenti. «Poiché siamo ben distanti dagli standard minimi di sicurezza si è reso necessario da parte nostra interpellare direttamente lo Spresal, riservandoci il ricorso all’Autorità Giudiziaria al permanere della situazione attuale», aggiungono dal sindacato.