IVREA - Come ogni anno il vescovo di Ivrea, monsignor Edoardo Cerrato, ha affidato al sito ufficiale della diocesi eporediese il suo tradizionale messaggio di auguri per la Pasqua. Eccolo.
«Semina la gioia gridando silenziosamente che Cristo ti rende felice. Grida con la vita che Cristo è vivo, e che la Chiesa è il luogo e lo spazio ove si attesta che Lui è il Signore risorto… Questo è il modo più autentico di cantare l’Alleluia pasquale». Sulla soglia del Triduo Santo, mentre ci avviamo a vivere la Pasqua nella S. Messa della Cena del Signore, nella Liturgia della Sua passione e morte e nella celebrazione della Veglia della Risurrezione, prendo come luce sul cammino queste parole di padre Mariano Magrassi.
Di esse sottolineo soltanto quel “silenziosamente” con cui il grande monaco e vescovo della Chiesa qualifica il compito di “seminare la gioia” testimoniando che Cristo ci rende felici, che “la sua gioia è in noi e la nostra gioia è piena” secondo la Sua promessa (cfr. Gv. 15,11). “Silenziosamente” non è invito a tacere. È un “grido”, infatti, ma nasce dalla intimità del rapporto con Gesù nella preghiera, nell’ascolto della Sua Parola, nella partecipazione ai santi Misteri celebrati nella Liturgia; e di questa intimità – di quest’intima amicizia – porta l’impronta.
“Silenziosamente” significa che prima delle parole – indispensabili sempre nel trasmettere la fede e nel “dare ragione della speranza che è in noi” (1Pt.3,15) – è la nostra vita ad annunciare ciò in cui crediamo, e a mostrare, dentro alle fatiche di ogni giorno e nelle nostre fragilità, che non è la stessa cosa vivere con Cristo, o fuori dal Suo abbraccio. Il nostro vivere grida più forte del nostro parlare. A Colui che è “la via, la verità e la vita”, venuto perché “chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna” (Gv.3,16), chiediamo la grazia pasquale del perdono dei nostri peccati e la volontà di rimanere nel Suo Cuore: in una intimità che non è intimismo poiché incessantemente ci spinge a donare noi stessi a Dio e ai nostri fratelli, testimoniando davanti a tutti che Cristo è quanto abbiamo di più caro.
«Semina la gioia gridando silenziosamente che Cristo ti rende felice. Grida con la vita che Cristo è vivo, e che la Chiesa è il luogo e lo spazio ove si attesta che Lui è il Signore risorto… Questo è il modo più autentico di cantare l’Alleluia pasquale». Buona Pasqua, Fratelli e Sorelle! (Edoardo, vescovo).