IVREA - Sono stati presentati oggi a Ivrea i dati relativi all’andamento del lavoro e delle imprese elaborati da Confindustria Canavese, Agenzia Piemonte Lavoro e Camera di commercio di Torino con l’obiettivo di fornire una fotografia il più esaustiva possibile sullo stato di salute delle imprese e sull’andamento del lavoro nel territorio del Canavese.
Oltre agli indici che, come è ormai tradizione, vengono illustrati in questa occasione, Confindustria Canavese per la prima volta ha presentato l’elaborazione dei dati relativi ai principali indicatori economici delle attività industriali e di servizi ubicate nei 158 Comuni del Canavese, sulla base di dati fonte Istat, con il confronto tra i numeri del Canavese con quelli di Città Metropolitana di Torino, Torino capoluogo, Piemonte, Valle d’Aosta e Italia.
«La lettura complessiva dei dati dagli enti che hanno partecipato all’analisi ci restituisce la fotografia di un territorio che, pur essendo in discreta salute, presenta alcune problematiche, dovute in parte anche alle tante tensioni geopolitiche ancora in corso, che portano con sé un quadro congiunturale piuttosto incerto, un rallentamento della propensione agli investimenti e un sensibile aumento del ricorso agli ammortizzatori sociali - nei primi mesi del 2024, commenta Daniele Aibino, Direttore di Confindustria Canavese - in questo contesto, tuttavia, le imprese canavesane continuano a dimostrare una buona tenuta e una apprezzabile capacità a sostenere il tessuto economico locale cercando di cogliere le tante sfide e opportunità che caratterizzano
questo periodo di grandi trasformazioni».
«Dal punto di vista imprenditoriale, la ripresa delle cessazioni osservata in tutto il territorio provinciale penalizza in parte anche il Canavese, che nel 2023 registra un tasso di crescita lievemente negativo (-0,20%) – spiega Guido Bolatto, Segretario Generale della Camera di commercio di Torino. – Il commercio si conferma il primo settore per consistenza, seguito dai servizi alle imprese e dalle costruzioni. Più alta rispetto al resto della provincia la presenza di imprese artigiane e femminili».
«La lettura sempre più attenta dei mercati del lavoro locale si è rivelata, anche in questa occasione, un passaggio fondamentale per comprendere le dinamiche occupazionali e i fabbisogni delle imprese. Ed è anche grazie a questa capacità analitica che Centri per l’impiego, supportati dai servizi specialistici di Agenzia Piemonte Lavoro, stanno consolidando la variegata offerta dei servizi rivolti alle imprese piemontesi», commenta Federica Deyme, direttrice di Agenzia Piemonte Lavoro.
Il sistema imprenditoriale del Canavese
Il bacino oggetto di questa analisi, realizzata ormai con cadenza annuale, è composto dai 158 comuni di riferimento di Confindustria Canavese . Secondo i dati Istat, al 1° gennaio 2024 qui risiedono 363.158 abitanti, per oltre la metà di genere femminile, che rappresentano il 16,5% della popolazione dell’area metropolitana torinese e che fra 2022 e 2023 hanno registrato un lieve incremento (+0,2%). La popolazione di stranieri residenti rappresenta il 7,3% del totale, in crescita del +10,6% nel corso dell’ultimo anno.
Dal punto di vista imprenditoriale si contano 32.763 sedi d’impresa (il 14,7% della provincia di Torino) e 8.165 unità locali (il 15,5%), per un totale di oltre 41.000 localizzazioni che, nel complesso, impiegano più di 119.000 addetti. Quasi il 96% del totale delle sedi d’impresa sono microimprese. Il territorio del Canavese si caratterizza anche per una maggiore maturità del sistema imprenditoriale: poco meno del 50% delle imprese del Canavese è nato prima del 2010 (a fronte del 46% della provincia di Torino). In termini di variazioni di consistenza, nel 2023 è calato nuovamente il numero di sedi d’impresa (-0,6%) mentre continua l’aumento delle unità locali (+1,1%), provenienti sia da sedi in provincia (+1,1%) sia fuori provincia (+1,0%).
L’andamento dei flussi di iscrizioni e cessazioni d’impresa è stato caratterizzato, rispetto all’anno precedente, da una stabilità delle nuove iscrizioni (1.723) e da un aumento delle cessazioni (1.790), che ha prodotto un tasso di crescita leggermente negativo (-0,20%). Rispetto alla dinamica dei principali comuni del territorio, Volpiano, Ivrea, Chivasso, San Maurizio Canavese, Leinì e Rivarolo Canavese hanno registrato un tasso di crescita positivo, mentre risulta negativo per Caluso, Ciriè, Castellamonte e Cuorgnè. La presenza imprenditoriale per forma giuridica conferma la netta prevalenza di imprese individuali (il 64,2% del totale, rispetto al 53,5% del torinese nel suo complesso), seguite dalle società di persone (il 19,1% a fronte del 21,4% torinese), mentre risultano meno rappresentate le società di capitale (il 14,9% contro il 23% provinciale).
Tuttavia, anche nel 2023 sono proprio le società di capitale a registrare il miglior tasso di crescita: +3,26%, a fronte del -0,57% delle imprese individuali. Per caratterizzazione produttiva, il territorio del Canavese rileva la prevalenza del commercio come primo settore (il 22,2%, il 23,7% nel torinese), seguito dai servizi alle imprese (il 18,8%, il 26,7% in provincia dove è il primo settore) e dalle costruzioni (il 18,6% rispetto al 15,8%). Risulta anche particolarmente rappresentata l’agricoltura (il 12,3% a fronte del 5,1%), più che l’industria (l’11,1% contro l’8,8% torinese). Il turismo mantiene un peso analogo a quello provinciale (il 6,6%). Tuttavia, in linea con la dinamica del torinese nel suo complesso, anche nel Canavese rilevano una dinamica positiva solo i servizi – alle imprese e alla persona (rispettivamente pari al +0,9% e al +1,7% rispetto al 2022), mentre risultano in calo tutti gli altri settori di attività economica.
In ultimo, uno sguardo alle componenti imprenditoriali presenti sul territorio. Rispetto al resto del torinese, il territorio conta un maggior numero di imprese artigiane, il 33% del sistema imprenditoriale canavesano (a fronte del 27% del torinese), benché il tasso di crescita risulti negativo (-0,75%). Più incidenti anche le imprese femminili (il 23,7% a fronte del 22,2%), anch’esse con tasso di crescita di segno negativo (-0,28%). Positiva invece la dinamica della componente straniera (+3,24%) il cui peso, pari all’8,2% del totale, è decisamente più contenuto rispetto a quello provinciale (oltre al 14%). Infine, le imprese giovanili che perdono consistenza (-77 unità nell’ultimo anno) e rappresentano il 9,6% del totale, valore simile a quello provinciale (9,4%).