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IVREA - Si è tenuto il 23 maggio, in Santa Marta ad Ivrea, un incontro che ha visto protagoniste le Fondazioni di Comunità del Piemonte. Organizzato da Fondazione di Comunità del Canavese in collaborazione con Assifero e con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, l’evento, dal titolo «La filantropia di Comunità come strumento per innescare processi di innovazione economica e sociale», ha visto la partecipazione di otto Fondazioni di Comunità piemontesi che hanno presentato alcune delle loro più rilevanti iniziative.

Ad oggi, sono 52 le Fondazioni di Comunità che operano sul territorio italiano, 11 delle quali in Piemonte e Valle d’Aosta, alcune attive da più di una decina d’anni, altre di più recente costituzione. L'iniziativa eporediese, aperta da un intervento di Francesca Mereta di Assifero, ha messo in luce la diversità delle Fondazioni di Comunità, che hanno origini e storie differenti, ma tutte accomunate da alcune fondamentali caratteristiche, che ben sono emerse dalle loro testimonianze: esse sono «presidi filantropici ad alta produzione di valore - come ha affermato nelle conclusioni Marzia Sica, responsabile dell’Obiettivo Persone della Fondazione Compagnia di San Paolo – capaci di attivare la partecipazione delle comunità locali, costruire e rafforzare connessioni tra gli attori del territorio e produrre innovazione su temi socialmente rilevanti».

L'incontro ha consentito alle Fondazioni di conoscersi in maniera più approfondita e di far apprezzare ad un ampio e differenziato pubblico, l’importanza del movimento delle Fondazioni di Comunità per la coesione dei territori. «I progetti presentatati negli interventi delle Fondazioni hanno infatti adottato modalità originali di intervento sui temi della prevenzione del disagio psicologico dei giovani, della costruzione della comunità educante come strumento per arginare la dispersione scolastica, dell’abitare, della promozione e del sostegno all’associazionismo del territorio, dell’inclusione degli stranieri - spiegano i promotori dell'incontro - Ugualmente interessante è stato il successivo dibattito con interventi da parte di un pubblico numeroso e altamente qualificato – erano presenti, tra gli altri, diversi consiglieri regionali, alcune Fondazioni piemontesi di altra natura, amministratori locali, operatori del welfare e responsabili dei Consorzi socio-assistenziali – che ha approfondito soprattutto il tema della valutazione dei risultati e degli impatti dell’azione delle Fondazioni di Comunità. In chiusura, Tiziana Ciampolini – psicologa sociale di comunità e docente universitaria – e Marzia Sica della Fondazione Compagnia di San Paolo, hanno messo in evidenza i nodi e i temi critici da tenere al centro della riflessione e del confronto tra le Fondazioni di Comunità».