IVREA - Nelle ultime settimane diversi «frequentatori» delle vie centrali di Ivrea, colti di sorpresa, si sono «imbattuti» in due giovanissimi che hanno rivolto loro alcune domande sulla gentilezza. Ma chi sono questi ragazzi? Sono Davide Malva e Carlotta Posillipo, in arte Volto e Totta, i due giovani speakers della quarta edizione della trasmissione radiofonica Spazio Costruiamo Gentilezza, che va in onda tutti i giovedì dalle 19 alle 21 sulla webradio www.radiospazioivrea.it e gestita dalle associazioni Radio Spazio Ivrea e Cor et Amor.
Ad affiancarli in radio i due conduttori del programma Alessandra Militello e Daniele Schilirò, oltre agli opinionisti gentili Daniela Ferro e Luca Nardi. Il programma che è la voce del progetto nazionale Costruiamo Gentilezza, viene seguito in tutta Italia. Volto e Totta hanno entrambi 13 anni e frequentano la terza A della scuola Secondaria di primo grado di Banchette. Sul loro futuro hanno già le idee chiare, Volto da grande vorrebbe diventare un tecnico informatico, mentre Totta le piacerebbe fare l’infermiera.
Con la loro classe lo scorso anno avevano partecipato a un progetto radiofonico riguardante la comunicazione e la gentilezza nell’ambito del programma Spazio Costruiamo Gentilezza, poi hanno deciso di proseguire l’esperienza volontariamente. I due giovani speakers rivolgono domande gentili ai ben capitati cittadini eporediesi e registrano le risposte date come messaggi vocali, che poi vengono fatti ascoltare durante le puntate. Ivrea diventa così “campione” statistico di gentilezza. Come riconoscono gli stessi ragazzi “la maggior parte dei cittadini è disponibile e accetta di rispondere alle nostre domande”.
A volte per introdurre i quesiti propongono dei giochi della gentilezza, proprio come accaduto recentemente quando i cittadini sono stati invitati a scegliere un messaggio gentile tra i 20 preparati e riportati in altrettanti bigliettini di carta e di commentarlo. In neanche 1 ora non c’erano più bigliettini. Luca Nardi, che accompagna i due ragazzi nelle esterne riconosce: «Sono molto bravi. Non è banale rivolgere delle domande a delle persone che non si conosce. Inoltre sanno essere molto empatici. Come programma siamo molto orgogliosi di loro».