IVREA - Resta apertissimo il dibattito, anche e soprattutto politico, sulla location del nuovo ospedale del Canavese. Sulla controversa vicenda è intervenuto nelle ultime ore il consigliere regionale di Forza Italia, Mauro Fava. «Lo studio commissionato dalla Regione a Ires aveva confermato quanto buonsenso e logica suggeriscono, ossia che l’area Ribes è la più indicata per un nuovo ospedale di Ivrea che dovrà servire tutti gli utenti sia dell’eporediese che del Canavese occidentale – spiega il consigliere regionale Mauro Fava – Però, poi, siccome non era l’esito sperato, si è deciso di rivederlo, fino a “quasi equiparare” i due siti presi in esame: su quali basi, non è dato saperlo, visto che lo studio “corretto” non è stato fornito né ai sindaci, né ai consiglieri regionali. Sono quindi dalla parte delle numerose Amministrazioni comunali che hanno scritto alla Regione per chiedere legittimamente chiarezza sull’argomento: perché si è voluto sovvertire l’esito di un’analisi tecnica? Che senso aveva a questo punto commissionarla, se l’intento era fin dall’inizio quello di optare per la soluzione Montefibre?».
«Sia chiaro: è importante che si costruisca un nuovo ospedale, più moderno ed efficiente, ovunque lo si voglia edificare – aggiunge Fava – Ma proprio perché una struttura del genere servirà il territorio per decenni, io credo che sia quantomeno responsabile collocarlo nello spazio migliore, più accessibile da tutti i potenziali utenti, più vicino agli assi di comunicazione e con potenzialità per eventuali ampliamenti. Andarlo a posizionare nuovamente in contesto urbano significa rischiare di avere un nuovo ospedale che non risolve le criticità già presenti in quello attuale, soprattutto in termini di accessibilità. Non solo, ma dobbiamo tenere nella giusta considerazione le esigenze dei residenti nelle nostre valli, soprattutto gli anziani: la prima fra tutte è quella di disporre di un servizio sanitario adeguato. Non basta riempirsi la bocca con slogan sulla montagna, se poi nei fatti si penalizza chi vive nelle terre alte».
«Certamente costruire nell’area Ribes porterebbe ad un consumo di suolo, ma lo stesso accadrebbe per la realizzazione di un eventuale casello autostradale ad hoc per servire l’area ex-Montefibre – conclude il consigliere cuorgnatese – Io confido sul fatto che alla fine la logica prevalga e si scelga per il bene di tutto il territorio, tenendo conto, in conclusione, che l’area Ribes è, sì, meglio raggiungibile dall’utenza canavesana, ma è anche alle porte di Ivrea, quindi comoda per tutti i residenti nell’eporediese. Ringrazio infine i tanti sindaci, amministratori locali, imprenditori e semplici cittadini che mi hanno chiamato nei giorni scorsi per assicurare il loro sostegno alla mia battaglia per un ospedale più vicino alle esigenze della gente e del territorio, ma anche per restituire al presidio di Cuorgnè le funzioni che aveva pre-Covid, con il pronto soccorso aperto H24».