IVREA - Il 25 maggio le lavoratrici e i lavoratori di Inps Servizi saranno in sciopero. Con la legge 128 del 2 novembre 2019 Inps ha deciso di internalizzare, attraverso la società privata Inps Servizi, il servizio clienti fin qui gestito in appalto da aziende esterne. Inps Servizi, però, non applicando la legge sul cambio appalto, la cosiddetta «Clausola Sociale», non potrà garantire ai 3000 lavoratori coinvolti di mantenere le condizioni economiche e normative e procederà con un Bando di Selezione Pubblica e con nuove assunzioni che porteranno, innanzitutto, all'azzeramento dell'anzianità di servizio.
«Una modalità di re-internalizzazione che ha avuto ripercussioni tragiche - fanno sapere Cgil, Cisl e Uil - parte dei lavoratori hanno dovuto rinunciare, loro malgrado, al passaggio per via della perdita economica che avrebbero subito. In particolare oltre 60 tra lavoratrici e lavoratori di Ivrea rimasti in Comdata (società che operava in outsurcing per Inps) sono in cassa integrazione da ormai cinque mesi in attesa di una ricollocazione e della ripresa del lavoro. Quanto noi rivendichiamo con l'iniziativa del 25 maggio è il recupero normativo ed economico per tornare alla situazione ante Bando di Selezione, la perdita economica è stata importante. Il lavoro nei Contact Center è un lavoro "povero" che vede lavoratrici e lavoratori operare in maniera prevalentemente con contratti a tempo parziale involontari; Inps che è il proprietario di Inps Servizi si è reso complice di un ulteriore impoverimento di una platea di circa 3000 famiglie».
Il 25 maggio, in occasione dello sciopero nazionale, si terrà un presidio/volantinaggio dei 28 lavoratori eporediesi davanti alla sede Inps di Ivrea al fine di sensibilizzare la cittadinanza sulla difficile vertenza dei lavoratori Inps Servizi. La difficile situazione dei dipendenti Inps e Comdata si unisce a tutte le altre vicende che riguardano il settore delle telecomunicazioni a Ivrea. Le Organizzazioni Sindacali invieranno nei prossimi giorni una richiesta di incontro al nuovo sindaco eporediese Matteo Chiantore al fine di evidenziare, come già fatto con l'amministrazione precedente, il rischio che il territorio eporediese sta correndo di pesanti ricadute sui livelli occupazionali a causa della crisi del settore che sul territorio impiega circa 2500 lavoratrici e lavoratori.