IVREA - Il piano regolatore accende la campagna elettorale di Ivrea. I consiglieri comunali uscenti di Pd, Viviamo Ivrea e Movimento 5 Stelle, Maurizio Perinetti, Francesco Comotto e Massimo Fresc, hanno sollevato non pochi dubbi sulla ricandidatura dell'assessore uscente Michele Cafarelli a sostegno del sindaco Stefano Sertoli.
«Abbiamo appreso della candidatura dell’Assessore Cafarelli in una lista, “Progetto Ivrea”, a sostegno del sindaco uscente Stefano Sertoli. Scelta legittima, per una persona che, entrato in Giunta come tecnico, ha deciso di schierarsi politicamente a favore di una parte politica. Noi però allora chiediamo coerenza e rispetto per i compiti e responsabilità istituzionali che ci separano dal voto del 14 e 15 maggio. Il Consiglio Comunale del 18 gennaio 2023 ha deliberato con i voti della sola maggioranza l’adozione del Progetto Preliminare della Variante Generale al Piano Regolatore, documento poi pubblicato per le eventuali osservazioni. In quella occasione i gruppi consiliari del Partito Democratico, di Viviamo Ivrea e del Movimento 5 Stelle hanno chiesto all’Amministrazione Comunale di non procedere prima dell’esito elettorale alla approvazione definitiva. L’Assessore Cafarelli aveva rivendicato la decisione di procedere all’adozione definitiva, considerando anche “il proprio esclusivo ruolo tecnico all’interno della Giunta”.
Ora con la sua “discesa in campo” in una lista a favore di un candidato Sindaco è venuta meno la condizione di terzietà dell’Assessore Cafarelli. Ribadiamo quindi con forza la richiesta all’Assessore Cafarelli e all’Amministrazione Comunale di sospendere ogni decisione in merito all’adozione definitiva del Progetto Preliminare della Variante Generale al Piano Regolatore. Un conto è il confronto tra le parti e la differente legittima visione politica sui problemi e soluzioni per la città e un conto è la correttezza istituzionale e comportamentale nell’assunzione delle decisioni per la città».
Puntuale la risposta dell'assessore Cafarelli. «Mi ritrovo nuovamente a dover affrontare il tema in questione. Non sono state evidentemente sufficienti le argomentazioni negli ultimi Consigli Comunali (nell'apposito 18 gennaio 2023, ma anche dei 2 successivi a seguito di interpellanze e mozioni). Mi duole innanzitutto dover ricordare che la natura tecnica del mio ruolo, seppur politico, non è mai stata una considerazione apportata alla discussione. Così come mi stupisce che si definisca "approvazione definitiva" la delibera di giunta di "adozione della Proposta Tecnica del Progetto Definitivo".
Iniziamo a fare chiarezza: a seguito dell'adozione del Progetto Preliminare della Variante Generale al Piano Regolatore, avvenuta nel Consiglio Comunale del 18/01/2023, sono giunte nei tempi prestabiliti quasi 80 osservazioni. Come più volte esplicitato l'approccio interpretativo proposto è lo stesso dall'inizio dell'iter: accogliere tutto ciò che è consentito da norme e prescrizioni degli enti sovraordinati, ad iniziare dal Piano Paesaggistico e dalle indicazioni regionali sul consumo del suolo. E questo è stato lo stesso indirizzo con cui sono state analizzate le quasi 200 proposte e osservazioni giunte precedentemente al Progetto Preliminare. Si tratta, tra l'altro, di un approccio ampiamente condiviso per rispondere ad esigenze, richieste ed opportunità della cittadinanza, affinché si possano finalmente superare i vincoli con i quali il PRG2000 ha di fatto ingessato il mercato eporediese, risultando un ostacolo anche allo sviluppo imprenditoriale ed occupazionale.
Risulta estremamente evidente come la risposta alle osservazioni giunte sia prettamente tecnica. Inoltre dopo la deliberazione in giunta della Proposta Tecnica del Progetto Definitivo con cui si evidenzierà la risposta alle osservazioni, sarà l'amministrazione successiva a sedersi al tavolo di Copianificazione con gli enti sovraordinati, impostando quello che sarà quindi il Progetto Definitivo da approvare in Consiglio Comunale. Parlare quindi di "approvazione definitiva" in questo momento è tecnicamente e normativamente un chiaro errore; la prova è facilmente riscontrabile nel procedimento urbanistico sancito dalla legge regionale (art. 15 c. 14) la quale testualmente cita: "Lo strumento urbanistico è approvato con deliberazione del consiglio, che si esprime sulle osservazioni e proposte di cui al comma 9 (osservazioni e proposte pervenute sino al 21 marzo ) e che dà atto di aver recepito integralmente gli esiti della seconda conferenza di copianificazione e valutazione".
Ma veniamo alle motivazioni per cui è fondamentale deliberare in giunta prima delle elezioni la Proposta Tecnica del Progetto Definitivo e quindi rispondere alle osservazioni. Come già ampiamente spiegato l'accoglibilità o meno delle osservazioni deriva da criteri esplicitamente tecnico-normativi, ed eventuali forzature sarebbero comunque vagliate e diniegate nel tavolo di Co-Pianificazione dagli enti sovraordinati. Proprio per questa ragione la cosa più trasparente, responsabile ed onesta che si possa fare è dare una risposta chiara e netta alle osservazioni prima della votazione, evitando che possano ambiguamente divenire argomento di discussione elettorale. Non vi è quindi motivo di voler chiedere una sospensione dell'esaminazione, a meno che, ma non voglio pensar male, non si voglia proprio che inquinino la campagna elettorale. Inoltre, mi preme ricordare, come riuscire a lavorare con tempi corretti e consoni alle esigenze di cittadini e imprese sia per essi fondamentale. Le ormai quasi 300 osservazioni giunte in questi anni, hanno il diritto di avere una risposta ed eventualmente una successiva attuabilità. Non si comprende perché continuamente sia necessario dover rallentare, rimettere in discussione, ripensare, riprogettare, etc.
La città necessita di concretezza ed efficienza. Con questi presupposti abbiamo avviato la rivoluzione del patrimonio immobiliare comunale, vincendo oltre 23 milioni di contributi pubblici e mettendo in piedi oltre 30 milioni di investimenti. Ora è il momento che possano ripartire anche le imprese e le famiglie, e per fare ciò è necessario che abbiano delle risposte concrete in tempi corretti».