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IVREA - Il circolo di Ivrea del Partito della Rifondazione Comunista contro la possibile privatizzazione della piscina cittadina. Un'opzione che è al vaglio dell'amministrazione comunale (magari in partnership) per far fronte ai costi dei lavori di ristrutturazione dell'impianto. «Apprendiamo con preoccupazione non già il progetto di ristrutturazione della piscina comunale, intervento assolutamente necessario, ma la scelta di privatizzare, di fatto, il servizio - dicono dal partito - questo accadrà infatti se vi sarà risposta positiva di società private al bando che l’amministrazione comunale eporediese sta per emettere per la ristrutturazione della piscina comunale. Leggiamo che a fronte di un costo presunto di 2,5-3 milioni, l’amministrazione pubblica metterà 1 milione di euro. Da un milione e mezzo a due milioni di euro saranno quindi investimento privato».

«Siamo totalmente contrari alla privatizzazione della piscina comunale, perché di questo di fatto si tratta – dichiara Cadigia Perini, co-segretaria del circolo eporediese di Rifondazione Comunista - è del tutto evidente che un privato che copre la maggior parte del costo del progetto vorrà poi dettar legge. Vorrà fissare le tariffe per il nuoto libero e quello per le diverse società che utilizzano la piscina. Vorrà avere libertà sulla scelta e condizioni contrattuali di chi in piscina lavora, da chi la cura agli istruttori. E quella libertà gli verrà concessa, non ci potrà essere nessuna convenzione “solidale”, perché il mercato pretende profitti, per questo i servizi ai cittadini devono restare pubblici, per garantire accesso possibile a tutte e tutti e non solo a chi può permetterselo».

Rifondazione chiede anche perché chiudere la piscina prima dell’emissione del bando e del suo esito: «La si lasci aperta fino al termine massimo possibile e si elabori un piano di lavoro della massima efficienza per ridurre quanto possibile la sua chiusura. E si operi con fondi pubblici per non cambiare il profilo di questo importantissimo servizio. Chiediamo al sindaco Matteo Chiantore, che ha assunto a sé la delega allo sport, di ripensare le modalità di attuazione della manutenzione straordinaria. Esternalizzazioni e privatizzazioni mortificano il pubblico e non favoriscono né la cittadinanza né i lavoratori e le lavoratrici».