IVREA - Prima la poco piacevole qualifica di «procura peggiore d'Italia», in termini di rapporto tra fascicoli aperti e magistrati, poi le segnalazioni che da anni arrivano dai procuratori in carica (prima Giuseppe Ferrando e ora Gabriella Viglione) sull'organico ridotto all'osso e l'impossibilità, spesso e volentieri, di dare risposte celeri alla cittadinanza in cerca di giustizia e ora il rischio, come evidenziato da alcune intercettazioni telefoniche, che gruppi criminali mettano Ivrea e il suo circondario nel mirino per i loro raid e affari.
L’allarme arriva dalla procuratrice generale reggente, Sabrina Noce, durante l’inaugurazione dell'anno giudiziario 2024 del distretto di Torino: «Ivrea è competente anche sulla cintura di Torino, una zona ad alta densità criminale. Con la revisione del 2013 sono aumentati i procuratori, ma la pianta organica del Tribunale è rimasta invariata. E’ noto che la criminalità locale, come emerge da alcune intercettazioni telefoniche, sceglie obiettivi che rientrano nella competenza di questa procura».
Secondo i dati del Csm, aggiornati a dicembre 2021, a Ivrea ci sono 19398 fascicoli pendenti: ogni magistrato ne ha sulla sua scrivania 1940. Ovvero più del triplo rispetto a Torino. In realtà la situazione è anche peggiore, dal momento che la pianta organica indicata dal Csm prevede dieci magistrati al lavoro. A Ivrea, invece, ci sono 8 sostituti più il procuratore capo. E la situazione è ancora più drammatica per quel che riguarda il personale amministrativo in servizio. Dovrebbero lavorare 32 dipendenti, ma oggi il palazzo di giustizia eporediese ne conta solo 18. I numeri, di fatto, sottolineano una situazione che da Ivrea è stata segnalata più volte a diversi ministri e governi. «Nessuno chiede di andare a lavorare in un ufficio al collasso - conclude Noce - Al contrario negli uffici di Torino si sta trasferendo personale che abita a Ivrea e che preferisce viaggiare piuttosto che lavorare lì». Non a caso il presidente della Corte d'Appello Edoardo Barelli Innocenti, ha chiesto una legge di revisione della circoscrizione di Ivrea a cui andrebbe tolta la cintura dei Comuni più prossimi a Torino, lasciando gli attuali organici al tribunale di Ivrea.