IVREA - Il coordinamento Rsu della Spindox Spa, con Fim-Cisl e Fiom-Cgil, ha dichiarato ieri 3 febbraio 2023 uno sciopero nazionale che ha ricevuto una adesione massiccia in tutte le sedi aziendali a causa del rifiuto dell’azienda di istituire il Premio di Risultato richiesto e supportare i lavoratori che stanno subendo l’impennata inflazionistica. A darne notizia la Fiom-Cgil di Torino.
Spindox, società quotata alla borsa di Milano che si occupa di consulenza e produzione software e intelligenza artificiale, con sedi a Torino e Ivrea (ma anche a Milano, Roma, Firenze, Cagliari, Bari, Modena, Salerno e Trento) ed oltre 1000 dipendenti, ha disatteso l’impegno preso a marzo 2022 di discutere il Premio di Risultato e negato qualsiasi tipo di intervento economico a beneficio dei lavoratori e delle lavoratrici, neanche in buoni benzina o welfare per far fronte all’inflazione galoppante. Lo sciopero è stato anticipato da un sondaggio online in cui si sono espressi favorevolmente la stragrande maggioranza dei dipendenti in tutta Italia.
Lino Malerba, della Fiom Cgil di Torino, dichiara: «Nonostante i risultati strombazzati agli investitori di borsa, Spindox conserva un modello arcaico di gestione unilaterale, negando di redistribuire col PdR un po’ della ricchezza prodotta dal lavoro dei suoi tanti preparatissimi dipendenti. Fatturato e utili restano in cassaforte mentre tecnici e softwaristi di talento lasciano l’azienda accettando condizioni migliori offerte dagli altri operatori sul mercato. Tutto questo non fa bene neanche all’azienda. Spindox è cresciuta in fretta, ma dovrebbe fare un salto di qualità anche nelle relazioni industriali verso un modello concretamente partecipativo. I lavoratori ne sono convinti e noi non molliamo».