IVREA - Presidio dei lavoratori Comdata, questa mattina, di fronte al municipio di Ivrea in vista della scadenza della commessa «Aria». Venticinque i posti a rischio. Una delegazione sindacale è stata ricevuta in municipio dal sindaco Matteo Chiantore. Presenti il consigliere della Città metropolitana, Sonia Cambursano, e il consigliere regionale Pd, Alberto Avetta.
Il primo cittadino eporediese e l'assessore al lavoro Gabriella Colosso hanno assicurato la massima attenzione della Città di Ivrea alla delicata vicenda Comdata: «Va fatto un discorso che riguarda tutto il settore delle telecomunicazioni perchè, purtroppo, non è la prima volta che ci troviamo ad affrontare una crisi di questo tipo. Coinvolge Ivrea e tutta la zona quindi è nostro dovere mantenere i riflettori accesi». Nel caso di questa commessa, che scadrà lunedi prossimo, le aziende che si sono aggiudicate la gara d'appalto «Aria-Regione Lombardia» non si sono più presentate ad alcun incontro, venendo meno alle garanzie data inizialmente e negando il diritto alla clausola sociale per i lavoratori Comdata. «Il presidente Cirio e l'assessora Elena Chiorino devono attivarsi con la Regione Lombardia affinché venga applicata la clausola sociale e salvaguardati tutti i 69 posti di lavoro del call center Comdata, di cui 25 sulla sede di Ivrea», ha spiegato il consigliere regionale Pd, Alberto Avetta.
Cgil, Cisl e Uil hanno inviato ieri un documento unitario al presidente della Regione, Alberto Cirio, e all'assessore Elena Chiorino e oggi sono stati convocati da Comdata. «Ci sono altre prossime gare d'appalto con committenti o aziende a partecipazione pubblica, quindi sarebbe opportuno mettere qualche paletto a tutela dei lavoratori sin da subito - hanno sottolineato i sindacati - anche per evitare di ritrovarci tra qualche mese di nuovo qui a parlare di esuberi e cassa integrazione. Su questo appalto, in particolare, il silenzio della Regione Lombardia è gravissimo. Qui continua ad uscire il lavoro dalla sede di Ivrea di comdata senza che ne entri dell'altro».
Dello stesso avviso il responsabile Cgil di Ivrea, Gianni Ambrosio: «Non è vero che Comdata non ha lavoro: ci sono altre sedi che sono piene. La verità è che l'azienda ha deciso di portare il lavoro altrove. Per questo chiediamo alle istituzioni di farsi sentire perché qui c'è una decisa penalizzazione del nostro territorio a beneficio di altri. Non è possibile assistere passivamente a quello che sta succedendo. Siamo vicini ai lavoratori e chiediamo che tutti facciano la loro parte perché ognuno ha un pezzetto di responsabilità trattandosi di una situazione che riguarda tutto il settore. In Canavese ci sono 3500 famiglie che vivono grazie alle telecomunicazioni e stiamo assistendo ad un continuo impoverimento del territorio. Non lo possiamo accettare».