IVREA - E’ polemica sul servizio del 118 nella città delle rosse torri. La Croce Blu smentisce e mette i puntini sulle «i» nel caso dei presunti disagi del personale del 118 presso la sede della Croce Blu denunciati dal sindacato Nursind nei giorni scorsi. Il sodalizio specifica che: «Medici e infermieri del sistema pubblico e barellieri della Croce Blu non sono esposti ai disagi e alle intemperie così come sostiene il segretario del Nursind Torino. In particolare durante il periodo estivo in tutti i locali sono state mantenute temperature adeguate ad un confortevole stazionamento all'interno delle sale della sede. Dipendenti in capo al 118 e personale in capo alla Croce Blu hanno potuto beneficiare dell'installazione di un impianto di condizionamento funzionante ed efficiente. E così sarà per il riscaldamento nel periodo autunno-inverno-primavera».
La Croce Blu fa chiarezza anche in merito alla sede: «La presunta distanza della autorimessa, dove sono custodite le ambulanze e le stanze di sanitari e barellieri, è stata ritenuta idonea dalla Centrale del 118 che aveva visionato i locali prima ancora della stipula del contratto d'affitto con la proprietà. Risulta poi falsa, gratuita e destituita di ogni fondamento, almeno per quanto concerne Croce Blu, l'affermazione "le varie Associazioni di Volontariato spesso preferiscono risolvere economicamente le sanzioni comminate piuttosto che adeguare strutturalmente le sedi di lavoro". La sede di San Bernardo di Ivrea dell'associazione Croce Blu, che ha assegnati i servizi 118 sia come mezzo di soccorso avanzato, sia come mezzo di soccorso di base, non è evidentemente conosciuta dal segretario del Nursind».
L’associazione è pronta a tutelare il proprio buon nome in tutte le sedi più opportune e ha anche invitato il segretario del sindacato, Giuseppe Summa, a visitare i locali ed a verificare di persona la loro adeguatezza: «Fortunatamente non lo diciamo solamente noi, ma lo dice anche il verbale dello Spresal che ha visitato la sede venerdì 13 ottobre, all'indomani del comunicato stampa del sindacato e della lettera inviata allo stesso Spresal».