Galleria fotografica

CANAVESE - La petizione nazionale lanciata da Coldiretti per chiedere al governo una norma contro il cibo sintetico ha raccolto molti consensi anche a Torino e provincia. Sono 10.845 le firme raccolte nel torinese tra i clienti dei mercati contadini di «Campagna Amica», agricoltori, cittadini intercettati dai banchetti organizzati in occasione di eventi pubblici e fiere. Hanno firmato anche 130 amministratori locali insieme ai vescovi di Ivrea e Pinerolo. Inoltre, sono 45 i Comuni che hanno approvato delibere di sostegno a dell’iniziativa legislativa che ha vietato, in tutto il territorio nazionale, la vendita del cibo replicato in reattori.

«La scelta del Governo di varare un provvedimento che vieti i cibi sintetici su tutto il territorio nazionale – osserva il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici - è sicuramente una vittoria di Coldiretti che, andando contro le fake news che da 10 anni ci vogliono fare credere che questi pseudo-cibi siano necessari per salvare il pianeta ha avviato una capillare campagna di informazione e mobilitazione fornendo un altro punto di vista all’opinione pubblica. Del resto non potevamo non reagire alla notizia che l’Europa avrebbe finanziato la ricerca privata per questi alimenti di laboratorio e che anche in Italia le multinazionali del cibo avrebbero avviato questo attacco al cibo naturale e alle tradizioni secolari della nostra alimentazione».

Coldiretti ha condotto una battaglia per ribadire il diritto di tutti a poter accedere al cibo naturale prodotto attraverso le pratiche dell’agricoltura e dell’allevamento. «La nostra non è una posizione corporativa. Non difendiamo solo gli interessi di una categoria. Quando difendiamo l’agricoltura difendiamo i consumatori che, per noi, sono tutti uguali perché siamo noi stessi cittadini che mangiano tutti i giorni e che cercano la salute nel cibo. Le nostre aziende agricole lavorano per tutti».