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IVREA - Si è svolto questa mattina, giovedì 4 maggio 2023, nella centralissima piazza Vittorio Emanuele, proprio difronte al Municipio di Ivrea, il presidio delle lavoratrici e dei lavoratori Wind3 delle sedi di Ivrea e Torino. La pacifica manifestazione è stata organizzata in occasione dello sciopero nazionale per l’intera giornata lavorativa che si è tenuta in tutte le sedi dell’azienda a livello nazionale. 

Lo sciopero è stato indetto a seguito dell’avvio della procedura aziendale – trasferimento ramo d’azienda, che prevede lo scorporo delle attività e dell’infrastruttura di rete di WIND3 e la loro relativa cessione a fondi di investimento. Questa prospettiva desta serie preoccupazioni alle lavoratrici, ai lavoratori e alle organizzazioni sindacali. Queste ultime, in particolare, temono che queste operazioni, in un contesto iper-competitivo del settore telecomunicazioni, determineranno alla fine e inesorabilmente a una continua riduzione dei perimetri occupazionali. 
Nel corso della manifestazione sono intervenuti, tra gli altri, Anna Lo Tufo (Cisl), Giovanna Principato (Cisl), Davide Aimaro (Uil), Silvana Benincasa (Cgil), Alessandro Pagliero (Cigl). «Tutto il settore delle telecomunicazioni è infatti ormai caratterizzato da quindici anni a questa parte dal continuo ricorso ad ammortizzatori sociali, esodi incentivati, perdite importanti di professionalità e blocco totale del ricambio generazionale in un mondo che cambia alla velocità della luce. Le ricette messe in campo dalle principali aziende del settore, al fine di gestire un mercato completamente deregolamentato, sono state quelle della divisione dell’industria (infrastrutture di rete) dai servizi – spiegano i sindacati di Slc Cgil - Fistel Cisl - Uilcom Uil - Una impostazione scellerata che impoverirà ulteriormente il Settore trasformando aziende leader, come Wind3, a meri rivenditori di servizi». 

«Questa situazione avrà ampie ricadute sul territorio e non solo per quanto riguarda l'azienda Wind3» precisa il responsabile della Cgil di Ivrea, Gianni Ambrosio. «Il combinato disposto di politiche aziendali miopi esclusivamente legate a scelte finanziarie - come ad esempio quello ufficializzato da Wind3 - e la totale assenza di una visione di politica industriale porteranno tutto il settore ad un suo ridimensionamento con gravissime perdite occupazionali – specificano infatti i sindacati - Le ricadute sul territorio eporediese rischiano di essere, nei prossimi anni, drammatiche. Un territorio che aveva trovato, sulla scia dell’eredità olivettiana, proprio nelle Tlc uno sbocco naturale per esprimere intelligenza ed occupazione oggi rischia, se si scegliesse di non intervenire, di pagare un prezzo molto alto».

«Le lavoratrici e i lavoratori delle sedi di Ivrea e di Torino di Wind3 hanno ragione ad essere preoccupati per le conseguenze dello scorporo delle attività e di infrastruttura di rete in vista di una cessione ai fondi di investimento - dice Alberto Avetta, consigliere regionale del Pd - e siamo preoccupati anche noi, in quanto canavesani, perché ancora una volta assistiamo al depotenziamento di un’azienda e allo smantellamento pezzo dopo pezzo del settore. La storia ci insegna che le operazioni di divisione non portano mai buoni frutti. Per questo ho presentato un'interrogazione urgente e solleciterò un'audizione in Commissione attività produttive e lavoro, perché la Regione Piemonte deve ascoltare le richieste e i timori dei lavoratori e deve prendere un’iniziativa. Sarebbe grave se la Giunta rimanesse spettatrice passiva, anche perché la vicenda Wind3 si aggiunge a quella Vodafone a Olivetti, Telecontact Center, Comdata, Inps Servizi. A breve l’eredità olivettiana sarà davvero solo più tema per i convegni degli storici».