IVREA - Mobilità lenta a Ivrea: si va verso l'istituzione di tre zone a 30 chilometri orari in città. Innanzitutto i quartieri Bellavista e San Giovanni e poi la zona del centro che va dalla rotonda di Porta Torino, all'imbocco del Terzo ponte, stradale Torino, corso Nigra, via Garibaldi, fino alla nuova rotonda di Porta Aosta. Si tratta di un cambio di passo significativo che si sta facendo strada in numerose aree urbane, non solo a Ivrea.
Questa misura, vista con scetticismo da alcuni, mira a reinventare l'ambiente cittadino, ponendo la sicurezza e il benessere dei cittadini al centro delle politiche urbane. Studi hanno dimostrato che abbassare il limite di velocità in aree densamente popolate può ridurre significativamente il rischio e la gravità degli incidenti. Pedoni e ciclisti, spesso i più vulnerabili sulle strade, traggono i maggiori benefici, con una diminuzione delle collisioni e dei feriti. L'adozione di un limite a 30 chilometri orari si traduce anche in vantaggi ambientali. La riduzione della velocità media dei veicoli comporta una diminuzione delle emissioni nocive, contribuendo alla lotta contro l'inquinamento atmosferico e acustico. Le città diventano più vivibili, con una qualità dell'aria migliorata e livelli di rumore ridotti, incentivando così uno stile di vita più attivo e sano.
Le recenti settimane hanno visto Bologna al centro di una vivace polemica che ha coinvolto il limite di velocità a 30 chilometri orari e le dichiarazioni del Ministro dei trasporti, Matteo Salvini. Quest'ultimo ha espresso forte contrarietà all'iniziativa, sostenendo che tali limitazioni alla velocità potrebbero rappresentare un ostacolo per l'economia e la fluidità del traffico, piuttosto che un miglioramento per la sicurezza e l'ambiente. La sua presa di posizione ha scatenato un dibattito acceso, riflettendo la divisione di opinioni tra chi vede nel limite di 30 km/h un passo necessario verso città più sicure e sostenibili, e chi teme che possa avere effetti controproducenti sulla vita quotidiana e l'economia locale.