LEINI' - Pubblico delle grandi occasioni quello di giovedì 11 luglio per il debutto a Leinì dell’amministrazione guidata dal neo primo cittadino Luca Torella. A causa del malfunzionamento dell’impianto tecnico della sala consiliare, la seduta si apre, con l’inno nazionale eseguito a pieni polmoni dal consiglio e dal pubblico tutto. Sin dai primi momenti si è respirato un clima pacato e di collaborazione culminato con il siparietto che ha visto protagonisti il consigliere di maggioranza, Giuseppe Musolino (Progetto Leini) e il consigliere di minoranza Salvatore Martorana (FdI). Musolino nel sottolineare, con soddisfazione, la vittoria elettorale, ha ricordato la metafora utilizzata cinque anni prima, in occasione dell’insediamento dell’amministrazione Pittalis. «Quando due colline si incontrano formano una montagna!». Poi ha chiesto ai presenti: «E se due montagne s’incontrano cosa diventano?». Per tutta risposta, Martorana, con la sua ironia tagliente, prontamente ribatte: «Speriamo che questa montagna non partorisca un topolino!».
Musolino ha poi ricordato l’impegno dell’amico Mimmo Lucano e ha chiesto un minuto di silenzio in ricordo delle vittime delle guerre in atto e di coloro che muoiono nel Mediterraneo, nella speranza di una vita migliore. Mentre Martorana (eletto vicepresidente del consiglio), immaginando un’ideale passeggiata per la città, ha ricordato e onorato i leinicesi caduti nelle guerre. Ha poi richiamato l’attenzione sulle tante problematiche che vivono le famiglie leinicesi: «Ho incontrato Angela, una madre separata, che tutti i giorni prende il 46 per andare a lavorare a Torino. Ho incontrato Paolo, un papà che mi ha raccontato le difficoltà di una famiglia monoreddito. Dico questo – prosegue Martorana - perché è dovere di un’amministrazione aiutare quella mamma e quel papà, ma è anche un dovere, nell’interesse della comunità, di ricercare il bello, creare momenti di aggregazione. Quindi l’augurio che faccio a tutti noi è quello di essere all’altezza delle vite degli altri».
In occasione dell’elezione del presidente del Consiglio comunale, cerca, senza successo, di scaldare gli animi il capogruppo della lista “Pittalis Sindaco”, Marco Chiabrando, che pur accettando di buon grado che l’incarico andasse ad un nome espressione della maggioranza, cosa che è poi avvenuta, con l’elezione di Gabriella Leone, ha sottolineato che: «Cinque anni fa, ci fu un’accesa discussione sul concetto di livello di democrazia rispetto al rappresentante di quello che poteva essere il presidente del consiglio comunale dell’epoca. Si disse che, se ci fosse stata davvero una svolta in funzione della democrazia all'interno di questo consiglio comunale, si sarebbe dovuto dare la possibilità del presidente del consiglio alla minoranza. Noi, allora, non demmo questa opportunità e riteniamo, per coerenza, di ragionare anche questa volta negli stessi termini». Poi ha chiarito che le opinioni, i giudizi e le valutazioni saranno espressi sull’operato e non sulle persone: «Noi non siamo – ha precisato Chiabrando – come quella consigliera rancorosa che cinque anni fa, iniziò il dibattito, parlando di noi come un “guazzabuglio politico”. Come se un gruppo di persone che si mettono insieme, facessero qualcosa di male. Come se, per esempio, due gruppi che si detestano, si insultano e arrivano quasi a denunciarsi non si potessero mettere insieme a distanza di qualche anno, per battere il nemico comune. Fummo accusati di essere una “associazione temporanea di imprese portatrici di interessi”».
«Si parlò di tavola imbandita. Oggi, - conclude Chiabrando - sarebbe troppo facile dire che 14 milioni di euro di opere pubbliche già finanziate siano qualcosa di diverso da quella tavola imbandita. Parlò anche delle rotonde della 460 già fatte e della Provana già salvata. Noi non faremo questo genere di opposizione. Porteremo il nostro contributo per il bene della città». Smorza subito i toni la neopresidente Leone: «Ringrazio per la fiducia che i consiglieri hanno riposto nell’affidarmi quest’incarico. Assicuro che garantirò l’imparzialità nella gestione delle sedute. M’impegnerò affinché possa svolgersi un dibattito democratico che coinvolga, con pari dignità, tutti i componenti dell’assemblea. E se vero è che le discussioni potranno essere spesso accese e piene di passione, m’impegnerò affinché queste non trascendano, violando il rispetto delle singole persone».
L’ex sindaco Pittalis non ha praticamente proferito verbo, tranne che per proporre il proprio nome come rappresentate in seno al consiglio NET, disattendendo, così si è vociferato a margine del consiglio comunale, l’accordo tra le minoranze che prevedeva il nome di Francesco Vecchi. Dopo il giuramento di leale osservanza della Costituzione italiana, il sindaco Torella tiene il suo primo discorso. Ha descritto il programma di governo e ha fatto un richiamo all’unità e alla collaborazione.
«Sarò il sindaco di tutti. È necessario riportare la politica al centro della vita sociale cittadina, visto l’astensionismo dell’ultima consultazione. Il nostro programma è frutto di un lungo cammino fra i cittadini, le associazioni, le forze sociali e produttive della città. Come Comune promuoveremo acquisti ecosostenibili – ha proseguito il sindaco – e metteremo in campo agevolazioni per attività che investono sul green. Punteremo ad una maggiore valorizzazione dei prodotti del territorio ed istituiremo il “Bosco del Tempo” per fare didattica in mezzo al verde. Per quanto riguarda il mondo associativo prevediamo l’istituzione di tavoli di confronto periodici con i sodalizi, metodi più snelli per la prenotazione di spazi e per la concessione di contributi. In tema di Bilancio – ha ricordato Torella – oltre alla presentazione del consuntivo alla popolazione, pensiamo al potenziamento della fiscalità agevolata e un nuovo percorso per la riscossione pubblica. L’abolizione dell’IRPEF per i redditi più bassi. La rimodulazione delle fasce ISEE per i servizi a domanda individuale. Incentivi ed agevolazioni fiscali anche per il commercio locale accanto alla rivitalizzazione del mercato a Km0». (S.I.)