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LEINI' - A Leini non si seguirà l’esempio di Settimo Torinese: per le elezioni amministrative di giugno non ci sarà nessuna alleanza tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle. I due partiti, apparentemente alleati nazionalmente nel centrosinistra, saranno risolutamente avversari. 

La referente territoriale dei pentastellati, Silvia Cossu, non ha accolto l’accorato appello lanciato dal leader della coalizione di centrosinistra «Una Leini Nuova», Luca Torella. «Non in tutti i comuni – spiega - PD e M5S hanno trovato un accordo e non è detto che si trovi per le regionali. Sul territorio, non possiamo dimenticare cosa è accaduto in passato con alcuni esponenti della giunta Leone.  Le nostre idee sono progressiste, ma non è detto che di progressista ci sia solo il PD, ci sono le liste civiche, che non sono appoggiate da alcun partito». 

Un riferimento, non troppo velato, alle liste dell’amministrazione uscente, con la quale in questi anni il movimento ha collaborato diverse volte. «Ad oggi non c’è nulla di definito. Snodo fondamentale su cui basare la nostra decisione sarà il programma. È necessario che ci sia un’attenzione all’ambiente, al sociale e soprattutto alla partecipazione dei cittadini che, ad esempio, è stata negata dall’amministrazione Leone».

A proposito di partecipazione, per salvare la casa di riposo “Il Capirone” sono state raccolte quasi tremila firme, come valuta l’operato della Giunta? «Credo che l’amministrazione non abbia sbagliato. L’idea di dotare la città di un servizio come quello di una casa di comunità in aggiunta a quella di costruire una nuova RSA, con più posti, risponda alle esigenze di una città di 17.000 abitanti». 

Cinque anni fa, il Movimento decise di correre da solo, con il proprio simbolo. La scelta non diede i risultati sperati. La lista ottenne soltanto 727 voti. Troppo pochi per eleggere un proprio rappresentante nel parlamentino cittadino.  Oggi, il panorama politico cittadino è cambiato, i 5 stelle quindi, non precludono alleanze? «Nessuna preclusione. Oggi siamo tutti consapevoli che lo scenario è cambiato – conclude Silvia Cossu – e che è necessario ragionare in modo diverso anche se il nostro simbolo ha comunque una valenza importante. Per questa ragione stiamo valutando un paio di opzioni e a breve prenderemo una decisione». (S.I.)