LEINI - Una fiaccolata per accendere i riflettori sulla drammatica situazione a Gaza e per esprimere solidarietà al popolo palestinese. L'iniziativa, promossa dall'Anpi di Leini, sezione "Giuseppe Luotto", si terrà questa sera, venerdì 6 giugno, con partenza alle 20.30 da piazza Vittorio Emanuele e conclusione nel cortile di Villa Chiosso per un momento di riflessione e commemorazione.
L'Anpi non usa mezzi termini nel definire la situazione: «Il 7 ottobre 2023 l'attacco di Hamas contro Israele ha provocato la morte di 1200 persone e il rapimento di 251 civili. Un attacco barbaro e crudele, che condanniamo fermamente. In risposta, Israele ha avviato un'operazione militare a Gaza che, secondo i dati aggiornati a inizio aprile 2025, ha causato quasi 60.000 morti, oltre 115.000 feriti e più di 2 milioni di sfollati». Le immagini che arrivano dalla Striscia di Gaza sono quelle di una catastrofe umanitaria: ospedali e infrastrutture distrutte, una popolazione ridotta alla fame e alla sete, senza elettricità né acqua potabile, e una carenza critica di medicinali.
«Nella Striscia di Gaza è in corso un genocidio. Crediamo sia fondamentale esprimere la nostra solidarietà al Popolo Palestinese e riteniamo che una delle forme più efficaci sia creare momenti di partecipazione collettiva, orientati a sensibilizzare la comunità e a contrastare quelle narrazioni basate su approcci semplicistici e deresponsabilizzanti», spiega la presidente Anpi, Alice Tangari.
Tangari sottolinea l'importanza di non voltare lo sguardo: «Si sta verificando un genocidio sotto i nostri occhi, e decidere di non reagire implica rimanere indifferenti di fronte a meccanismi strutturali di potere che uccidono, torturano e deumanizzano. Pensiamo che la partecipazione, l’informazione e lo scambio siano degli strumenti fondamentali per promuovere circuiti di responsabilità e consapevolezza, elementi necessari per esprimere il dissenso e per sapere leggere in modo coerente le dinamiche che vi sono alla base del Genocidio del Popolo Palestinese».
L'iniziativa vuole essere anche un atto di memoria attiva. «Crediamo inoltre che il racconto e la memoria attiva, siano dei dispositivi di resistenza utili per contrastare le forme di disimpegno morale e necessari per produrre percorsi di testimonianza e partecipazione. Venerdì marceremo per rivendicare la libertà, l’umanità e i diritti del Popolo Palestinese». La fiaccolata di stasera sarà un passo concreto, un cammino che, come ha citato la psichiatra palestinese Sarah Jabr, permetterà di «assumere la parola, le grida mute e i sospiri trattenuti che bloccano la gola e offuscano lo sguardo - con l'intento di mantenere - sempre lo sguardo diretto verso Gaza e la necessità di rivendicare le identità dei singoli e dell’intero popolo». (S.i.)