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LEINI - Un corteo silenzioso, ma carico di una profonda e tangibile umanità, ha percorso venerdì sera le strade di Leini. Cittadini, associazioni e istituzioni si sono uniti in una fiaccolata per Gaza, scegliendo di camminare insieme per denunciare la drammatica situazione nella Striscia e ribadire un principio fondamentale: di fronte all'orrore, non si può restare in silenzio. L'iniziativa, promossa dalla sezione Anpi «Giuseppe Luotto» di Leini, sotto la guida della Presidente Alice Tangari, ha sottolineato l'urgenza di una presa di posizione collettiva. «Siamo qui per affermare un principio semplice e potente: ogni popolo ha diritto alla libertà. Ogni essere umano ha diritto a vivere senza oppressione».

«Abbiamo scelto di camminare per denunciare il genocidio che, attraverso l'orrore, l'ingiustizia e la distruzione, si sta abbattendo su Gaza - ha ribadito Tangari - siamo qui per affermare che l'umanità non può essere occupata e per rivendicare ogni identità negata." La presidente ha poi denunciato l'occupazione come "un attacco continuo ai corpi, alle menti, alle identità, alla storia individuale di ogni persona e alla storia collettiva di un popolo».

Le sue parole, inequivocabili, hanno lanciato un monito chiaro: «Il genocidio che si sta compiendo sotto i nostri occhi non è una 'tragedia inevitabile'. È il frutto di una politica deliberata, di decenni di complicità, di occupazione, di apartheid. E noi oggi gridiamo forte che non siamo complici, che non resteremo in silenzio, che ogni bomba su Gaza cade anche sulla nostra coscienza».

Anche il sindaco di Leini, Luca Torella, ha espresso la forte posizione dell'amministrazione. «In questo momento, a Gaza ci sono bambini che muoiono a causa di massicci bombardamenti, della mancanza di ospedali, medici, cibo e medicinali. I mezzi di soccorso, destinati alla popolazione palestinese, sono bloccati alle frontiere per volontà delle autorità israeliane». Torella ha definito "surreale" il dibattito sulla definizione delle violenze in corso: « Genocidio o 'semplice' massacro? Sterminio pianificato o 'semplici' crimini di guerra? Ebbene, se genocidio ancora non è, forse è perché per qualcuno ci sono in giro ancora troppi palestinesi».

«L'accusa di antisemitismo rivolta a chi chiede di fermare questo eccidio è del tutto fuori luogo e persino dettata dalla malafede - ha dichiarato in chiusura il sindaco - noi questa sera urliamo a gran voce: prima la pace in Palestina». (S.i.)