LEINI’ - Martedì 21 marzo 2023 a Milano circa cinquantamila persone hanno partecipato alla manifestazione organizzata da Libera e Avviso Pubblico in occasione della Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. All’iniziativa ha partecipato anche il sindaco di Leinì, Renato Pittalis, che è vice presidente proprio di Avviso Pubblico. Il primo cittadino canavesano ha incontrato nell’occasione don Luigi Ciotti.
«Alla manifestazione in occasione della XXVIII giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, ho stretto la mano a don Luigi Ciotti – ha raccontato Renato Pittalis - Nell’emozione del momento, mi sono presentato: “Sono il sindaco di Leini, un comune che in passato è stato sciolto per mafia. Ora però faccio parte di una comunità come Avviso Pubblico che costruisce legalità, a nome di un territorio che ha voluto sopportare la vergogna e perseguire il riscatto”. Lui mi ha risposto con la parola che più volte ha usato nel suo discorso, stamattina: “Sì, conosco bene da dove vieni tu. Forza!”».
«In quel vocabolo, forza!, c’è tutto l’orgoglio e la speranza di un uomo che sa che la battaglia contro le mafie non è per nulla vinta, anzi. E c’è la chiara comprensione dell’orgoglio e della speranza di una comunità, la nostra, che quella battaglia l’ha persa, ma ha saputo rialzarsi e ritornare su una strada che conduce alla legalità e alla serenità. Nessuna vergogna, nessun imbarazzo – ha aggiunto il sindaco di Leinì - Solo tanta emozione per avere di fronte una personalità eminente che con lucidità questa mattina ha delineato la missione di tutti noi, amministratori pubblici e semplici cittadini: “Andare alle radici del male per evitare il rischio più grande: la normalizzazione. Nella lotta alla mafia la differenza la fa l’indifferenza”. Un grande discorso, da Mattarella a don Peppe Diana, davanti a 50mila persone, parenti delle vittime, amministratori, cittadini, tanti tanti giovani, per dare forza, appunto, e voce alle famiglie, che nell’80% dei casi non sanno la verità sulla fine dei loro cari, ma anche una sferzata a tutti: “La vittoria della mafia è un popolo che si fa i fatti propri».